Lo scopo dell’incontro è di presentare una sintesi della scienza delle relazioni tra cambiamenti climatici e ecosistemi agricoli e naturali e di introdurre le principali opzioni che l’agricoltura e la selvicoltura possono offrire per mitigare i cambiamenti climatico e per adattarsi ad essi. La conferenza sarà tenuta dal professore Lorenzo Ciccarese.
A settembre scorso è stato presentato il Summary for policymakers del quinto rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il comitato di scienziati chiamati periodicamente dall’ONU a sintetizzare le ultime scoperte scientifiche sui cambiamenti climatici. La relazione ha evidenziato come la temperatura media della superficie terrestre sia aumentata di 0,85 °C tra il 1880 e il 2012. Gli eventi climatici estremi sono diventati sempre più violenti e meno prevedibili. La calotta glaciale artica si sta riducendo al ritmo del 4% per decennio. Tra il 1901 e il 2002 il livello degli oceani è aumentato di 19 cm e potrebbe aumentare fino a 63 cm tra il 2081 e il 2100, con rischi gravissimi di inondazione per le città costiere. Anche l’acidità degli oceani è aumentata, portando una grave minaccia alle barriere coralline (a rischio di scomparsa entro il 2050) e alla biodiversità.
“La causa principale di questo caos climatico – ha detto il Presidente Marcello Murino – è il crescente accumulo in atmosfera di CO2 e altri gas-serra, legati alla combustione di gas, petrolio e carbone e alla deforestazione (13 milioni di ettari l’anno). Tra il 1750 e il 2012 sono stati aggiunti in atmosfera 2000 miliardi di tonnellate di CO2. Fermo restando gli attuali trend demografici e dei consumi, l’atmosfera si potrebbe arricchire di ulteriori 2.000 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2050. Il risultato sarebbe un ulteriore aumento di 1°C entro la metà del secolo e il rischio alto di innesco d’una spirale caotica di eventi climatici. Continuando questo passo, entro la fine del secolo in corso la temperatura media globale potrebbe aumentare di 5 o 6 gradi centigradi e il livello dei mari potrebbe alzarsi di un metro”.