Il convegno ha rappresentato l’occasione per i relatori e per i presenti di confrontarsi e discutere sulle dinamiche produttive, e rientra nella programmazione della XX edizione della ‘Giornata promozionale dell’olio d’oliva’, la manifestazione culinaria che, fino a domani, animerà il centro storico di Albanella.
A seguire il vice sindaco di Albanella Vito Capozzoli ha evidenziato come la ‘Giornata promozionale dell’olio d’oliva’ venga attesa dalla comunità per la riuscita che ha avuto negli anni. “Abbiamo mille ettari di uliveti, un’estensione importante per la nostra realtà locale che, nonostante la crisi, ha iniziato a differenziarsi nel settore agricolo. Ad esempio, ci sono alcune aziende produttrici di olio biologico. Dal gemellaggio, poi, con una città della Francia ci auguriamo venga fuori un discorso importante”.
“L’Italia“, ha aggiunto il dott. Grosso, “è il primo Paese importatore d’olio d’oliva ed il secondo produttore nel mondo. Per invertire la rotta bisogna educare la gente, in primis i ragazzi nelle scuole, facendogli capire che il settore agricolo è una leva importante”. Sollecitato dal direttore Alfani a fare delle proposte per il territorio, Raffaele Grosso si è detto disponibile, a nome della Confederazione intera, i cui progetti sono a costo zero per gli agricoltori, ad organizzare dei corsi di formazione. “Bisogna informare il consumatore, guardare al futuro dando al contempo la certezza di un prodotto di qualità, bloccare la concorrenza sleale. L’amministrazione comunale, la Pro Loco e gli agricoltori devono programmare un percorso territoriale comune per valorizzare il prodotto”.
A conclusione dei lavori sono intervenuti Antonio Michele Trimarco dell’associazione OLEUM di Buccino e il presidente della BCC dei Comuni Cilentani Lucio Alfieri.
Occupandosi di testare personalmente l’olio di oliva, il dott. Trimarco ha sottoposto all’attenzione dei presenti gli aspetti che danneggiano il prodotto. “L’annata che sta per concludersi non è stata buona, a causa delle mosche che hanno intaccato la qualità del prodotto. Perché la produzione d’olio di oliva diventi di nicchia, bisogna dapprima imparare a farlo. E ciò vuol dire raccogliere le olive al momento giusto, quando il loro colore è tendente al verde, non quando sono troppo mature; il sapore deve avvicinarsi ad un gusto amaro e piccante, segno di proprietà antiossidanti; le caratteristiche proprie di ogni pianta vanno tenute in considerazione; il frantoio deve essere pulito e non devono avvertirsi altri odori che intaccano il prodotto. Deve essere un lavoro fatto di competenza e renderlo tale vuol dire per le aziende unirsi in un momento come quello attuale, dove è impossibile sostenere da soli tutti i costi previsti”.
Chiara Amato