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Bollette pazze a Sala Consilina, dopo le scuse del Comune interviene il Codacons a gamba tesa

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Sala Consilina. A Sala Consilina non si placa la situazione di disagio causata dalle bollette dell’acqua spedite ai cittadini, tra i quali molti hanno ricevuto per la seconda volta l’imposta, dopo aver già pagato. Dalle verifiche è emerso che si è verificato un errore nella trasmissione dei dati da parte del Comune di Sala Consilina alla ditta esterna chiamata a riscuotere le bollette.

A comunicare l’accaduto, in una nota, è la sezione di Vallo di Diano della onlus Codacons Campania: si legge che, “dopo il tentativo di riscuotere un credito presunto sul deposito cauzionale, da parte della ditta di Vallo della Lucania che gestisce il servizio idrico comunale, i cittadini ne hanno segnalato un’altro, vale a dire quello di riscuotere debiti presunti per il servizio idrico erogato dal Comune nel periodo 2011/2012″. Codacons Campania commenta l’accaduto, definendolo “triste per svariati motivi”.

“Il primo motivo”, si legge nella nota dell’associazione, “è che le lettere di sollecito di pagamento sono state spedite immediatamente prima di Natale. Il secondo è che molti cittadini onesti si sono visti recapitare a casa queste missive, notificate a mezzo raccomandata, proprio in questi giorni, in cui le scadenze di altri pagamenti si fanno più pressanti. Un terzo motivo è il metodo con cui il Comune di Sala Consilina intende incamerare questi crediti. Un ultimo motivo è che queste operazioni esasperano sempre di più il cittadino già vessato da mille altri balzelli”.

“Una vicenda”, prosegue la onlus, “risolta dall’amministrazione comunale attraverso una comunicazione in cui chiede scusa per quanto verificatosi e per rimediare a tale inconveniente rassicura la cittadinanza, preannunciando la sospensione dell’attività di recupero errata posta in essere. Si apprezzano le scuse, ma mai prima di ora alla nostra associazione è stata espressa volontà di recuperare i crediti da cittadini morosi. Avremmo potuto anche fornire le nostre competenze, prima che il servizio idrico venisse ceduto ad una società per azioni di Vallo della Lucania, per convincere la cittadinanza a pagare il servizio stesso e per fare in modo che la gestione rimanesse in mano pubblica. Si sono invece vantati dei crediti esorbitanti per effettuare la cessione della rete idrica. Eppure, se i crediti vantati erano questi, allora viene a smontarsi l’intero impianto logico sul quale si era fondata l’operazione di cessione della gestione del servizio idrico integrato nel dicembre 2012. Verrebbe addirittura a cadere l’alibi dell’errore informatico, in quanto si potrebbe presumere che questi crediti fossero stati precedentemente vagliati dall’amministrazione stessa e, probabilmente, messi a bilancio in entrata”.

Codacons Campania conclude commentando la modalità di riscossione dei crediti: “L’operazione non è, dal punto di vista amministrativo e sociale, esemplare. Si pensi infatti alle raccomandate spedite inutilmente, alla mole dei dati trasferiti (in modo errato, secondo il vicesindaco) da Sala Consilina a Macerata, al mancato utilizzo delle competenze dei nostri impiegati comunali, al disagio e allo sconcerto provocato ai cittadini onesti che vorrebbero ancora confidare nella buona amministrazione pubblica. E chi trarrà vantaggio da tutta questa triste vicenda sarà solo qualche evasore incallito, come spesso accade in questa martoriata nazione”.

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