Ai tre sono state contestate ipotesi di riciclaggio e falso in relazione a versamenti di somme illecite per milioni di euro su conti correnti dello I.O.R (Istituto per le Opere Religiose) reimpiegate sul territorio salernitano per l’acquisto di beni immobili, costituzioni di società ed estinzioni di ipoteche. In totale ammonta a 52 il numero complessivo degli indagati.
Nel corso delle indagini sono emersi inoltre numero rapporti bancari riconducibili al prelato dai quali venivano prelevati contanti, fino ad un ammontare di quasi 600mila euro utilizzati per estinguere un mutuo ipotecario di una società immobiliare di cui il prelato era socio. Inoltre le notevoli somme di denaro a disposizione del prelato, circa 5 milioni di euro, dervivavano dai componenti della famiglia di armatori romani D’Amico anche mediante il ricorso a società off-shore ubicati in paradisi fiscali.
In tutte queste manovre finanziare Scarano si era avvalso dell’aiuto di un altro sacerdote, Luigi Noli, e di professionisti come il notaio Bruno Frauenfelder.
A seguito dell’attività investigativa i militari delle Fiamme Gialle hanno disposto il sequestro di un patrimonio di circa 6,5 milioni di euro composto da beni immobili e conti correnti. In particolare sono stati sequestrati:
– prestigioso appartamento in via Romualdo II a Salerno;
– appartamento in via Tanagro a Salerno;
– box in via Porta Rotese a Salerno;
– conti corrente Unicredit intestato a Nunzio Scarano e titoli depositati;
– conto corrente Unicredit intestato alla Nuen S.r.l (società di cui monsignor Scarano detiene il 99% delle quote)
Inoltre allo I.O.R sono stati sequestrati dei saldi su conti correnti bancari intestati al prelato per un importo complessivo superiore a 2 milioni di euro.