Il convegno nasce dal fatto che, dallo scorso mese di dicembre, i corrispettivi professionali, per la progettazione ingegneristica e architettonica di opere oggetto di appalti pubblici, vanno calcolati in base a parametri fissati dal Decreto del Ministero della Giustizia n.143 del 31 ottobre 2013.
“Da quando sono presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, cioè due anni e mezzo, sono cambiati quattro presidenti del Consiglio. Con ognuno di loro ho dovuto avviare una nuova trattativa – ha detto Armando Zambrano, durante il suo intervento, al convegno sulla determinazione dei compensi per i professionisti dopo l’abrogazione delle tariffe, che si è svolto questa mattina a Salerno – A breve avremo un incontro con il presidente Matteo Renzi: ancora una volta sono stati messi al centro della defiscalizzazione dipendenti e imprenditori”.
L’accusa è per Renzi reo di “ignorare i professionisti” ritenendoli un fastidio.
“Ci trattano come se non fossimo lavoratori, accusandoci di fare una battaglia corporativa. La verità è che la battaglia corporativa l’hanno fatta le banche. – continua il presidente del Cni – Con tutte le altre professioni tecniche impugneremo il provvedimento del pagamento con Pos. Non saremo succubi e vittime della banche che oggi detengono il vero potere. Vogliamo tornare ad avere delle tariffe di riferimento per dare ai clienti certezza di qualità e costi”.
Era presente al convegno anche il presidente dell’Ordine di Salerno, Michele Brigante, il quale ha dichiarato. “L’Ordine di Salerno – ha detto – sta lavorando ad un trittico di incontri di servizio su: compensi, formazione e consigli di disciplina. Gli Ordini professionali possano mettere i propri iscritti nelle condizioni di offrire qualità. Questo soprattutto per quanto riguarda la formazione professionale di cui l’Ordine di Salerno ha sempre fatto il proprio fiore all’occhiello grazie ad un progetto, realizzato il collaborazione con la Fondazione, difficile però da realizzare per la concorrenza delle aziende. Da questi incontri scaturiranno delle richieste formali”.