Il regista napoletano Carlo Cerciello punta a restare fedele al testo del 1932, attraverso la riproposizione di momenti del passato e il recupero della memoria storica, di avvenimenti, così come pure delle ideologie e dei sentimenti. Allo stesso tempo, però, Cerciello crea numerosi rimandi con la realtà attuale, cercando di riconsegnare alle classi più deboli e a tutti i lavoratori, “quella coscienza e quella dignità, che, purtroppo, oggi, come allora viene nuovamente mortificata da una politica palesemente schiava dell’economia e dell’affarismo senza scrupoli”.
L’interpretazione è affidata a bravissimi attori come Imma Villa, Antonio Agerola, Cinzia Cordella,Antonio Piccolo.
Per lo stesso Cierciello: “Nel panorama amaro di una politica palesemente sconfitta e schiava dell’economia e dell’affarismo senza scrupoli, il nostro vuol essere un solitario omaggio alla classe operaia che, in Paradiso, purtroppo non ci è andata e non ci andrà mai, un affresco malandato e corroso, da cui traspare ancora la forza di un ideale”.