Home Attualità Week end di Pasqua negli agriturismi: boom di prenotazioni

Week end di Pasqua negli agriturismi: boom di prenotazioni

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Piace sempre di più la vacanza in campagna e il weekend pasquale fa registrare il tutto esaurito.  Il dato è rilevato da Coldiretti Salerno in base al monitoraggio tra le strutture agrituristiche associate.

Secondo i dati di Coldiretti Salerno, la crisi economica si fa sentire anche nel settore turistico ma sull’agriturismo pesa in maniera minore.

“Il segmento registra volumi di ricerca positivi, superiori allo scorso anno – spiega il presidente provinciale di Coldiretti, Vittorio Sangiorgio – la forza delle imprese agrituristiche sta nella capacità di produrre qualità e genuinità, nel promuovere la cultura e le tradizioni del mondo rurale. Il comparto agrituristico ha avuto in provincia di Salerno un notevole sviluppo e le aziende presentano una sorprendente vitalità, che cerchiamo di incentivare attraverso un’offerta articolata di progetti di promozione e comunicazione. L’agriturismo e i punti di vendita diretta dei prodotti tipici si confermano l’unico segmento in costante crescita nel panorama dell’offerta turistica regionale”.

“Registriamo una crescita delle prenotazioni nel weekend di Pasqua – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Salvatore Loffreda – ormai le vacanze lunghe sono scomparse, ma sempre più persone si concedono il weekend lungo. Anche quelli che hanno deciso di trascorrere la Pasqua a casa, non rinunciano però alla puntata in agriturismo, magari concedendosi solo il pranzo di Pasquetta che registra prenotazioni da record. La necessità di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo premia questo tipo di turismo che ha mantenuto invariati i listini rispetto allo scorso anno, con la possibilità di last-minute e di pacchetti sempre più personalizzati. Senza contare che le strutture agrituristiche offrono sempre più servizi e dunque non solo natura ed escursionismo, ma fattorie didattiche, aree benessere attrezzate, passeggiate guidate a cavallo o in bicicletta, senza ovviamente dimenticare una cucina sana e cibi provenienti da filiere corte e la conoscenza delle tradizioni del territorio”.

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