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Salerno. Il Palazzetto dello sport resta incompiuto, Scarpa dice ‘No’ alla revisione del progetto

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Salerno. Il Palazzetto dello Sport rischia di restare davvero l’unica opera incompiuta della città. Sembra, infatti, difficilmente realizzabile l’ipotesi ventilata dallo stesso sindaco Vincenzo De Luca nelle settimane scorse di rivedere il progetto pur di permetterne la sua ultimazione.

In questi giorni i tecnici degli uffici comunali si sono incontrati con alcuni rappresentanti dello studio di Tobia Scarpa (l’architetto che ha disegnato l’opera) proprio per capire se esiste la possibilità di concepire il palazzetto in maniera diversa, ovvero come uno spazio polifunzionale di dimensioni decisamente più ridotte rispetto al progetto originale.

Purtroppo dai primi studi fatti sembra che l’idea sia di difficile realizzazione. Il problema maggiore, come capita spesso, riguarderebbe il finanziamento che spetta al Credito Sportivo. Dopo tanti anni sembrerebbe che non c’è più l’interesse a prevedere ulteriori risorse per il progetto, per cui un’eventuale rivisitazione dello stesso potrebbe finire col gravare direttamente sulle spalle dell’Amministrazione comunale se non si trova un privato disposto a finanziare l’intervento.

In secondo luogo, al termine delle riunioni, ai tecnici è parso che lo stesso studio Scarpa fosse poco interessato a rivedere l’idea originale che era di maggior impatto, rispetto a quella proposta ora. Infatti, il progetto iniziale era quello di una moderna arena coperta, con posti seduti, ottima acustica e tutti i servizi necessari. Il centro (con una capacità di accoglienza di 8mila persone) avrebbe dovuto ospitare congressi ed esposizioni di rilevanza nazionale, oltre che eventi sportivi e culturali.

L’appalto venne affidato nel lontano 2005 alla ditta Delfino in Ati con Ciel con un ribasso del 31% sull’importo stimato di 31milioni di euro. La continuazione della storia è abbastanza travagliata. Nel 2006 vennero riscontrati una serie di problemi, non preventivabili in fase di gara e si decise di fare una variante con relativo nuovo contratto che andò ad integrare quello precedente. Nel 2008 cominciarono i primi problemi con la ditta, fino a quando l’Ati decise di non procedere più con i lavori. Nel marzo del 2009 il Comune con un’apposita delibera decise di revocare l’appalto poiché il consorzio di aziende non aveva provveduto al pagamento degli stipendi e non aveva rispettato le norme sulla sicurezza sul lavoro.

Ad oggi è completo l’80% del palazzetto e il 100% del secondo edificio in cui dovrebbe sorgere una sala bellezza ed alcuni ambienti riservati ad un supermercato e a ristoranti. L’obiettivo del sindaco era di arrivare al 100% anche rinunciando a qualche cosa. Ma dai primi riscontri pare proprio che non sarà possibile vederlo del tutto finito.

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