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Inceneritore Salerno, battaglia in Senato nella notte

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Nessun passo indietro del Governo sull’inceneritore di Salerno. Acceso dibattito nella notte nella riunione congiunta delle Commissioni Ambiente e Industria del Senato tra 5 Stelle e maggioranza.

Il progetto dell’inceneritore resta nel testo del DL 91, tra le opere di rilevanza strategica individuate dal Governo. Bocciati tutti gli emendamenti presentati dal M5S, come racconta il sen. salernitano Andrea Cioffi, ma min compenso è passata una proposta del Pd che ammette modifiche alle caratteristiche tecnologiche e al dimensionamento.

Si tratta di una foglia di fico” denuncia Cioffi; “il non detto è che nell’impianto di Salerno ci vogliono bruciare le “ecoballe“, e questa è una pazzia.  Sarebbe come bruciare una miniera d’oro. Ad oggi 8 milioni di tonnellate di ecoballe, costituite per gran parte di materiale nobile, come plastica e alluminio che potrebbe essere riciclata invece di essere bruciata. La stessa miniera d’oro che la Fibe diede come garanzia alle banche per farsi finanziare l’impianto di Acerra e l’attuazione del ciclo dei rifiuti”.

L’inceneritore di Salerno, inoltre, potrebbe rivelarsi un’opera inutile oltre che dannosa per la salute. Sono numerosi, infatti, gli studi che dimostrano la correlazione tra incenerimento e tumori, e l’utilità dell’impianto sarebbe messa a rischio addirittura dall’Europa. Per disposizione comunitaria dal 2020 non si potrà più bruciare materiale diversamente riciclabile.

La chiave di volta è proprio legata all’aumento della raccolta differenziata e al riutilizzo totale della materia che deve portare verso la strategia rifiuti zero” assicura Cioffi..

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