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Centinaia in strada a Salerno per la tutela dell’ambiente

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Salerno. Hanno sfilato in centinaia sabato a Salerno, tra canti, balli e striscioni. A mobilitare le associazioni che si battono per la tutela dell’ambiente, Zero Wast, No Smog, Mamme Vulcaniche, Stop Biocidio, No Inceneritore, e moltissime altre (una 70ina in tutto) provenienti da diverse parti d’Italia, la manifestazione Aria Nuova organizzata da Salute e vita per riportare l’attenzione sui problemi ambientali che affliggono la Campania.

Motivi scatenanti, la questione delle Fonderie Pisano che, nonostante le denunce e gli interventi della magistratura, rappresentano ancora una forte causa di inquinamento per la città di Salerno e l’inceneritore previsto dallo Sblocca Italia. Il corteo è partito da Piazza Vittorio Veneto e si è concluso a Piazza Amendola, passando per il Corso e il Lungomare.

In piazza Amendola ha preso la parola, tra gli altri, Rossano Ercolini, maestro elementare toscano vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, prestigioso premio ambientale che non veniva assegnato a un italiano dal 1998, che ha manifestato tutto il suo stupore per il fatto che in una città come Salerno che è un’eccellenza italiana per applicazione delle buone pratiche in materia di raccolta differenziata si torni ora a parlare «anacronisticamente» di inceneritore. È intervenuta anche Anna Risi, portavoce del comitato contro le fonderie. Alla manifestazione hanno partecipato anche il leader nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, il presidente regionale di Legambiente, Michele Buonomo, l’assessore comunale all’Ambiente, Gerardo Calabrese, Antonio Melillo, uno degli ex lavoratori dell’Isochimica di Avellino contaminati dall’amianto.

Intanto la lotta per il diritto alla salute continua anche sul web. La petizione contro la costruzione dell’inceneritore a Cupa Siglia, indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e al Presidente della Regione Campania, ha superato le mille adesioni. L’iniziativa è stata lanciata da Michele Melchiorre sul sito Change.org e gli utenti che vogliono sposare la causa possono farlo a questo link.

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