È stato il Segretario Generale della Fondazione Ravello, Secondo Amalfitano, ad annunciare la scoperta alle telecamere dell’emittente Telenuova “Nel corso dei lavori di rifacimento di un pavimento della base della Torre, – ha detto Amalfitano – sono venuti fuori oltre ad alcuni reperti che abbiamo ovviamente recuperato, due ambienti voltati che stiamo procedendo a svuotare per poter studiare il manufatto e capire di cosa si tratta. Se si trattasse dell’impianto originario sul quale è sorta Villa Rufolo, sarebbe davvero una scoperta molto importante”.
Il rinvenimento non dovrebbe comunque rallentare i lavori che stanno interessando la Torre Maggiore “Appena fatta la scoperta, – ha confermato Amalfitano – con un primo sopralluogo abbiamo definito il percorso da intraprendere per non compromettere i manufatti rinvenuti e per non rallentare il cantiere. Tutto questo è possibile grazie alla struttura organizzativa della Fondazione e alla sua caratteristica di soggetto agile e snello. In altri contesti di fronte ad una scoperta come questa ci si sarebbe posto l’amletico dubbio: blocchiamo tutto e mettiamo a rischio i lavori futuri? O ricopriamo tutto e facciamo finta di nulla? Nulla di tutto questo: i progetti in corso non subiranno nessun rallentamento, il manufatto rinvenuto sarà verificato e studiato in ogni dettaglio”.
La scoperta è l’ennesimo risultato del progetto complessivo che Fondazione Ravello ha predisposto per Villa Rufolo e che passo dopo passo sta restituendo a Ravello e alla pubblica fruizione uno straordinario monumento per troppo tempo abbandonato e trascurato.