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Russi troppo? Il cervello è a rischio

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Da uno studio condotto dai ricercatori del NYU Langone Medical Center è emerso che russare troppo mette a rischio il cervello.

Dai dati raccolto, infatti, è stato scoperto che i problemi di respirazione nel sonno possono essere associati al declino cognitivo. I ricercatori hanno svolto un’analisi su 2.470 soggetti ed hanno osservato che i pazienti con problemi respiratori già all’età di 77 anni manifestano un decadimento cognitivo che, invece, nei soggetti che non hanno problemi respiratori si presenta all’età di 90 anni circa.

Non solo disturbi cognitivi, ma anche Alzeheimer: i ricercatori affermano che in coloro che hanno disturbi di respirazione nel sonno i sintomi dell’Alzeheimer si presentano mediamente 5 anni prima rispetto agli altri soggetti.

I ricercatori hanno però individuato anche una soluzione: l’utilizzo del dispositivo CPAP (Continous Positive Air Pressare), infatti, eliminerebbe tutti i rischi connessi al russare. Si tratta di un ventilatore-pompa, delle dimensioni di un grosso libro, collegato con un tubo flessibile a una mascherina che copre il naso (o la bocca e il naso). La mascherina viene indossata solo al momento di addormentarsi e mantenuta per tutta la durata del sonno, in modo da mantenere aperte le vie respiratorie.

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