Infatti i frutti di mare possono essere un veicolo per malattie infettive gravi, quali epatite A, tifo e paratifo
Inoltre, il primo cittadino ha vietato la raccolta di tali pesci e la vendita in forma ambulante non autorizzata, nell’osservanza delle norme sanitarie applicabili alla produzione e commercializzazione dei frutti di mare vivi, secondo i Regolamenti comunitari vigenti. Chi non rispetta tale divieto, è punibile con sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche con una denuncia.