La donna era stata due volte in ospedale e per altrettante volte era stata rimandata a casa con una diagnosi di cefalea.
E, invece, si è trattato di un aneurisma diagnosticato in ritardo e per il quale la sventurata è stata sottoposta inutilmente a due interventi chirurgici.
A due anni dall’indagine, come riporta la Città, il sostituto procuratore Elena Cosentino ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio dei 9 medici che hanno assistito la donna.
Nelle prossime settimane si terrà l’udienza preliminare in cui i familiari, rappresentati dall’avvocato Federico Conte, si costituiranno parte civile.