I tre giacimenti rinvenuti nel Parco del Cilento, riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’ Unesco, appartengono all’era cretacica, 90 e 100 milioni di anni fa, e all’era eocenica, 50 milioni di anni. Il ritrovamento di nuovi giacimenti si aggiunge al ricco patrimonio storico e geologico dell’area, valorizzato dalla struttura museale diretta da Bravi, dove vengono esposti reperti e vengono riprodotti gli habitat dell’era Mesozoica del territorio cilentano. Non solo fiori o vegetali, il museo, aperto nel 2009, conserva anche fossili di dinosauri e altri animali estinti milioni di anni fa.
Lo speciale ritrovamento, spiega il professore, è stato possibile grazie ad un lavoro che va avanti da 30 anni e che ha permesso di riprendere gli studi di geologia e paleontologia che in Campania erano stati interrotti per 50 anni. Ora la Campania, ed il Cilento in particolare, è in testa ai siti europei considerati più importanti dagli esperti.