Cinque le misure cautelari in carcere, eseguite nei confronti di persone residenti a Nocera, Prato e Teramo e tre persone sono finite ai domiciliari. Tra le accuse, oltre al traffico internazionale di stupefacenti, anche quella di riciclaggio: i proventi dello spaccio, tutto concentrato nell’ambito della comunità cinese di Prato, venivano rispediti in Cina tramite operazioni di home banking. La shaboo veniva spedita anche in Spagna, la Francia, l’Argentina e l’Australia.
Secondo le stime degli inquirenti, il traffico avrebbe fruttato circa tre milioni di euro. Nel corso delle indagini, durate due anni, sono stati sequestrati 5 chili di droga, nascosti in telefoni, prese multiple elettriche e, appunto, bambole o giochi.