L’interesse di Vincenzo Vavuso per le arti figurative deriva dalla dimestichezza con le opere collezionate in famiglia, alla cui acquisizione apprese ben presto a partecipare con la passione che in lui cresceva e si rilevava nei suoi primi disegni e impasti cromatici. Dalla nativa città di Caserta, completati gli studi, si trasferisce a Salerno, ove presta il servizio militare. Qui è sconvolgente l’impatto con le bellezze naturali della Costiera e con le opere dei pittori fioriti e fiorenti in una terra benedetta dalla natura e dalla cultura. Si interessa alle ragioni dell’800 e ai fermenti del ‘900; dipinge e annota le sue impressioni e i frutti delle ricerche, che saranno poi raccolte nel volume “La pittura: l’espressione di noi stessi”, un emozionato excursus tra due secoli, in cui contano gli incontri a distanza ravvicinata con i Maestri delle arti figurative e con le loro opere, affrontate con le vibrazioni dell’impatto diretto.
Intanto dal naturalismo e dalla nuova figurazione si concretizza il transito delle scelte formali e concettuali con un impegno che coniuga esigenze estetiche e sociali, per cui, al primo volume cui si è fatto cenno, edito per i tipi di Terra del Sole, si aggiunge “Rabbia e Silenzio”, Cervino Editore, che teorizza l’omonima personale accolta nelle sale del Museo Provinciale di Salerno (2013).
All’incontro prenderanno parte, tra gli altri, l’assessore provinciale, Pietro Damiano Stasi, il professor Angelo Calabrese, critico d’arte, e il professor Franco Bruno Vitolo, l’avvocato Romano Ciccone, e i funzionario del settore Musei e Biblioteche della Provincia di Salerno, Lucio Afeltra. La personale, patrocinata dall’Assessorato ai Beni Culturali della Provincia di Salerno, sarà inaugurata domenica 15 settembre alle ore 18 a Palazzo Pinto e resterà aperta al pubblico, dal martedì alla domenica, fino a sabato 5 ottobre.
