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“La vera Food Valley è la Campania”

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Salerno. Si è oggi conclusa la due giorni del Summit  Internazionale sull’agroalimenetare made in Italy.

L’evento, voluto da Vègè, gruppo leader nella grande distribuzione alimentare, e con l’ausilio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, ha visto un raffronto tra piccoli e medi imprenditori del settore,  esponenti politici e diplomatici e rappresentanti del mercato di Dubai, Usa e Russia.  L’obiettivo dell’incontro, anche in virtù del Expo di Milano, è stato quello di ricercare linee guida comuni e trovare un’unione di intenti per un analogo scambio commerciale e sviluppo  nei mercati esteri.

Ha aperto l’incontro,  avvenuto al Grand Hotel di Salerno, l’amministratore delegato del gruppo Vegè, Giorgio Santambrogio, il quale con tono sicuro si dice “Orgoglioso di essere italiano”,  poi continua ” In sala sono presenti centinaia di piccole e medie imprese, che hanno il bisogno di competere ad un livello orizzontale come sistema Italia. L’Italia Sounding è la forma più eclatante di concorrenza sleale, ovvero esiste un giro di affari sul falso Made in Italy che ammonta a 54 milioni di euro, il doppio delle reali esportazioni  agroalimentari” .

 

Il consigliere del Ministro delle politiche agricole,alimentari e forestali,  Mauro Rosati, sottolinea che ” L’industria alimentare è cresciuta del 2,7 %, ed è il settore in maggiore crescita.E’ necessario un marchio ad ombrello per tutti i prodotti italiani, ed è volontà del Ministero presentare un segno distintivo del nostro paese per razionalizzare la comunicazione verso i consumatori esteri. I privati devono inoltre investire maggiormente nel digitale e favorire l’avvicinamento di consumatori stranieri”

A comparire poi sono Antonello Martinez, rappresentante in Europa del dipartimento di sviluppo economico di Dubai e Fulvio Calcinardi, della Camera di Commercio Italo Americana, che sostiene che  ” In USA vi è un cambiamento radicale. Il prodotto Italiano è al primo posto delle esportazioni,seguito da Spagna e paesi Asiatici. C’è grande richiesta di prodotti organici, con consumatori predisposti a pagare quanto basti per avere un prodotto qualitativamente migliore. Esiste una ricerca più attenta del cibo genuino e artigianale” .

Il Senatore Renato Guarino Turano, ribadisce “la tutela dei marchi e dei prodotti in Europa funziona pienamente, ma le nostre certificazioni non hanno copyright nel mercato americano. Si può agire solo attraverso accordi internazionali. La Dop (denominazione di origine protetta) europea è messa seriamente in discussione e vi è bisogno di forti capacità organizzative e affrontare il problema unitamente.Attualmente con gli Usa è in vigore il Transatlantic Trade and Investment Partnership”. Tale problematica è supportata anche dal dal presidente dell’Autorità Portuale di Salerno ” Bisogna vincere la battaglia della tracciabilità degli alimenti, nell’interesse dei consumatori e per poter valorizzare la tutela dei marchi nostrani”

Seguono altri interventi, Francesco Senesi, presidente Confindustria di Salerno, secondo cui ” La vera Food Valley è la Campania” e Luigi Rabinelli, direttore RetailWatch che ha dichiarato  ” Se le aziende non si uniscono sarà un patatrac ”

Presenti nella discussione anche  il Vice Ministro delle politiche Agricole, Andrea  Olivero; Leonora Barbiani, segretario generale della Camera di Commoercio Italo Russa; Giovanni Castellaneta, Ambasciatore italiano a Washington.

 

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