Alberto DAuria (Bellizzi)Bellizzi. Nessuna doppia manifestazione di partito. Alberto D’Auria consigliere comunale e neo tesserato del Pd spegne sul nascere la polemica che per tutta la giornata di ieri lo aveva contrapposto al segretario cittadino Cristian Telese.

Entrambi di provata fede renziana, si ritroveranno in città domenica alla stessa ora a partecipare a due diversi incontri politici.

Il primo in Piazza Europa alle 11 dove spiegherà l’importanza delle primarie cittadine per scegliere il candidato sindaco dei democratici;  il secondo alle 10 30 nella sede del partito per festeggiare la sua riconferma e l’insediamento del nuovo direttivo. La strana concomitanza aveva fatto gridare all’ennesimo scandalo di un partito, il Pd, continuamente lacerato dalle divisioni interne.

Raggiunto al telefono D’Auria smentisce in maniera categorica quanto riportato da alcuni organi di informazione.

“Non c’è nessuna divisione all’interno del partito – premette il consigliere per poi chiarire –  l’incontro di domenica mattina cui parteciperò in veste di tesserato del partito democratico è stato organizzato dall’associazione ‘Bellizzi adesso il futuro’ “.

La manifestazione ufficiale dei democratici è quella di Telese.

“L’unico incontro di partito è quello che si terrà nella sede cittadina del Pd. Ho già avuto modo di chiarire la faccenda con il segretario provinciale Nicola Landolfi il quale mi ha promesso anche un incontro a breve”.

Il logo del partito sui manifesti che annunciavano l’incontro.

“Prima di apporre il simbolo del Pd mi sono consigliato con alcuni dirigenti i quali mi hanno dato il loro appoggio trattandosi di un evento organizzato a sostegno della linea politica di Renzi. In ogni caso-sottolinea- l’evento cui parteciperò è quello di un’associazione indipendente dal Pd”

Giornata dura quella di domenica per gli elettori democratici; se una volta per cimentarsi in una militanza attiva bastava solo avere le idee chiare sulla corrente da seguire oggi non è più così. L’elettore democratico di area renziana dopodomani dovrà avere una dote in più: l’ubiquità.

Raffaele de Chiara