cartoline RenziCartoline a Matteo Renzi dai pensionati salernitani. Lavoro, sviluppo ed occupazione, legge sulla non autosufficienza, rivalutazione delle pensioni ferme dal 1993 per la non applicazione del DLGS 903/92 e riduzione delle tasse anche per i pensionati: sono queste le richieste dirette al premier dai salernitani che stanno aderendo alla campagna.

A questi quattro punti i pensionati (e non solo) ne potevano aggiungere tanti altri, legati alla precarietà dei servizi (sanità, scuola, trasporti, ecc. ecc.)  e alle difficoltà quotidiane che incontrano per sbarcare il lunario, ma preferiscono, per il momento,  fermarsi qui.

Intanto, per smuovere l’indifferenza o le stagionate promesse verso le esigenze reali del Paese e, quindi, anche della “Terza Età”, i sindacati unitari dei pensionati si avviano ad ultimare, nelle leghe e nelle strutture territoriali, la raccolta delle “Cartoline” da consegnare, nelle prossime settimane, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

“In questo ambito – spiega Gerardo Barrella, segretario generale Spi-Cgil Salerno – mi preme sottolineare che l’iniziativa in corso su scala nazionale sta registrando significativa attenzione dei pensionati Cgil-Cisl-Uil della provincia di  Salerno, tanto che in queste ore, per l’organizzazione e la raccolta del massiccio numero di cartoline sottoscritte, c’è gran lavoro per i vertici unitari e per i responsabili di Leghe e Centri di Raccolta che si snodano dal sud al nord del salernitano”.

Dalle indiscrezioni che emergono risulta che, in pochi giorni, le cartoline sottoscritte in provincia sono migliaia e si avviano a superare le diecimila. Un dato dunque che, unito a quello che sta consolidandosi  a livello nazionale dalle Alpi alla Sicilia, per il 20 giugno, ultimo giorno dell’iniziativa, si avvia a toccare cifre eclatanti  che il Presidente del Consiglio dei Ministri non potrà non tener conto soprattutto a fronte delle gravi difficoltà che le famiglie di pensionate e pensionati a basso reddito stanno vivendo in questa lunga ed estenuante crisi socio-economica.

Rispetto a questo quadro, appare evidente che i sindacati unitari dei pensionati, così come hanno dimostrato in tante altre occasioni, in mancanza di risposte concrete del Governo, non tarderanno a far sentire la loro voce nelle piazze del Paese.