carabinieriCastel San Giorgio. Bufera nei palazzi del Comune di Castel San Giorgio dove, questa mattina, i Carabinieri di Mercato San Severino hanno eseguito un’ordinanza di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di 12 mesi con interdizione di compiere ogni attività inerente l’ufficio  emessa dal GIP del Tribunale di Nocera Inferiore nei confronti di 12 indagati tutti dipendenti del Comune di  Castel San Giorgio, ritenuti responsabili, a vario titolo, di truffa e uso di documento falso, con le aggravanti di aver commesso il fatto in danno di un ente pubblico.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, scaturiscono da attività informativa svolta dalla Stazione Carabinieri di Castel San Giorgio e successivamente sviluppata sinergicamente con il  NORM  della Compagnia di Mercato San Severino, in ordine ad alcuni episodi di assenteismo fraudolento  posti in essere da diversi dipendenti del Comune di Castel San Giorgio, i quali dopo aver timbrato il badge marcatempo erano soliti allontanarsi dal posto di lavoro, arrecando così un danno all’Amministrazione Comunale con conseguente disservizio ai cittadini.

La raccolta delle fonti di prova è avvenuta attraverso l’installazione, previa autorizzazione della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, di un sistema di video registrazione nei pressi del comune di Castel San Giorgio, le cui riprese,  avvenute tra la fine dell’anno 2015 e l’inizio dell’anno successivo, hanno evidenziato, attraverso ulteriori riscontri, pedinamenti e controlli incrociati sui fogli di presenza, che  ben 12 impiegati  comunali, in assenza di autorizzazioni, si allontanavano dal posto di lavoro durante le ore di servizio per recarsi in alcuni esercizi pubblici  del posto oppure per svolgere mansioni a carattere privato.

Le attività investigative hanno inoltre dimostrato che alcuni dipendenti, oltre a non timbrare il cartellino attestavano falsamente  di essere entrati o usciti ad una ora di gran lunga antecedente o successiva rispetto a quella reale in modo da eludere  eventuali controlli e mascherare illegittime assenze.

Tra gli  indagati avevano  vi sono responsabili e  impiegati  del Settore Servizi Sociali , del cimitero,  del protocollo, ufficio tecnico, centralino e operaio addetto alle pulizie.