IMG_1191Prignano Cilento. Rimpallo di responsabilità, cavilli burocratici e scarsa conoscenza delle normative in vigore. A farne le spese sono come al solito i cittadini. La provinciale 430 che collega Prignano ad Agropoli franata agli inizi di luglio è  tutt’oggi una “via crucis” per turisti e pendolari.

Percorrerla è una scommessa con la sorte ed un affronto al buon senso.

Assurde gimcane tra strade secondarie non sempre perfettamente asfaltate ed improbabili deviazioni sono il pegno da pagare quotidianamente sull’altare dell’inefficienza amministrativa.

“Il problema della Cilentana esiste e nessuno lo nega ma noi non possiamo farci assolutamente nulla. Non è di nostra competenza”.  Il responsabile Area e assetto del Territorio del comune di Agropoli Agostino Sica non usa mezzi termini nel rimettere qualsiasi tipo di responsabilità alla Provincia. “Lo dice stesso il nome no? – dice l’ingegnere – Se è una strada provinciale il Comune oltre a denunciare non può fare nulla”.

Nella stessa direzione anche il commento di Rino Rizzo l’assessore con delega funzioni da parte del sindaco del comune di Prignano: “Percorro anch’io tutti i giorni quella provinciale e so cosa significa ma purtroppo noi come istituzione non possiamo fare assolutamente nulla; dipende tutto dalla Provincia”

Rivolgersi alla Provincia non serve a chiarirsi le idee, la competenza è dell’organo ma a mancare sono le risorse economiche.

L’assessore provinciale ai lavori pubblici Attilio Pierro chiarisce da subito di aver fatto tutto quanto  di sua competenza per risolvere il problema; ha scritto a chiunque ma non ha ricevuto risposta.

“Premesso che la Provincia non ha soldi, ho chiesto finanziamenti al Ministero, alla Regione e all’Anas ma attendo ancora che mi rispondano”.

Peccato che dall’Anas, tengano a precisare con forza che la strada in oggetto non rientra nelle proprie competenze. “Ci occupiamo solo di Autostrade, raccordi autostradali e strade statali”.

La parola magica allora è una delibera del maggio del 2013 denominata “Iniziative di accelerazioni della spesa dei fondi dell’Unione Europea” nel cui ambito rientrano anche i lavori pubblici.

E’ proprio nelle more di quel provvedimento che Pierro spera di trovare le risorse per far fronte all’emergenza. “E’ solo grazie alla delibera che potremmo trovare i soldi necessari per i lavori”.

Tutto risolto allora? Niente affatto, i principi ci sono ma mancano i criteri attuativi. “Bisogna aspettare il bando per accedere ai finanziamenti; da parte nostra il progetto di riqualificazione è quasi pronto ma aspettiamo la Regione”.

Dall’altra parte l’assessore regionale ai lavori pubblici Edoardo Cosenza fatica a capire di cosa si discuta. “Se è una strada provinciale cosa c’entra la Regione? E’ ovvio che la responsabilità è della Provincia. La delibera emanata nel maggio scorso ha una portata generale, se il progetto di riqualificazione rientrerà nei criteri emanati sarà ammesso, altrimenti no”.

Nel frattempo ai tanti pendolari ed ai non pochi turisti che ancora giungono in queste terre per le vacanze non rimane che aspettare, sopportando disagi e frustrazioni, come sempre.

 

Raffaele de Chiara

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