Sindaco_AgropoliAgropoli. “Agropoli e Sala Consilina sono città ferite e i nostri territori sono mortificati, lasciati soli e inascoltati dalla politica. Lottare da soli è davvero frustante”. Così scrive il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, in una lettera di solidarietà inviata al collega primo cittadino di Sala Consilina Gaetano Ferrari.

Ti esprimo tutta la mia solidarietà per l’incresciosa situazione che il tuo Comune e i tuoi concittadini stanno vivendo per l’imminente programmata soppressione del Tribunale di Sala Consilina – scrive il sindaco Franco Alfieri – So bene quanto è difficile questo momento, avendolo vissuto di persona. Sapere di essere nel giusto ma non avere gli strumenti necessari a evitare un danno al proprio territorio è frustrante. Le nostre vicende sono simili. Anche Agropoli ha dovuto lottare e continua a lottare per evitare la chiusura dell’Ospedale e come Sala Consilina è stata lasciata sola e inascoltata dalla politica. Così com’è, la riforma della geografia giudiziaria non può essere condivisa. Decidere di accorpare il Tribunale di Sala Consilina con quello di Lagonegro è impensabile, sia dal punto di vista logistico che organizzativo. Il pregiudizio che si arrecherà alla popolazione è lampante e d’altra parte non si perseguirà nemmeno il contenimento della spesa o l’erogazione di un servizio giudiziario più efficiente. Non è stata assolutamente considerata la difficoltà negli spostamenti, vista la disagiata rete di collegamento e di trasporto esistente, senza parlare della assoluta inidoneità dei locali che dovranno ospitare gli uffici. Continuo a sperare che il peggio possa essere evitato. E’ proprio di ieri la notizia che il Consiglio di Stato, con decreto cautelare, ha accolto l’istanza del Comune di Agropoli tesa all’ottenimento della sospensiva del provvedimento del direttore generale dell’Asl Salerno, che prevede la riconversione della struttura sanitaria agropolese. Lottare da soli è però davvero frustrante. Agropoli e Sala Consilina sono città ferite e i nostri territori sono mortificati. I nostri cittadini hanno diritto a condizioni di vita migliori e per questo lavoriamo ogni giorno tra mille complicazioni e impedimenti, ma se dall’alto ci impediscono di proseguire, il tutto diventa vano”.