quattro giornate di napoliCastel San Giorgio. L’Amministrazione Comunale di Castel San Giorgio, guidata dal sindaco Franco Longanella, comunica che in occasione delle celebrazioni del 70° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli, nell’Auditorium del Bosco di Capodimonte, si è tenuta una significativa cerimonia per onorare la memoria del concittadino Gaetano Rescigno che, insieme ad altri, perse la vita per la feroce rappresaglia nazifascista che sconvolse la città partenopea.

Il primo cittadino Longanella ha dichiarato non senza commozione: “Gaetano Rescigno è stato un cittadino esemplare di Castel San Giorgio, che ha dato la vita per i valori della libertà e della pace. Quella di Napoli è stata una cerimonia straordinaria, così come è eccezionale il libro che narra le gesta eroiche di tanti valorosi che, come Rescigno, hanno difeso la nostra bandiera dall’invasore”.

La cerimonia, avvenuta ieri mattina, si è articolata in varie fasi, la prima è stata la presentazione del libro, edito dall’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare “Prima dell’Oblio – le Quattro Giornate a Capodimonte e l’Aviere ritrovato”. Un volume curato da Carlo Verde, Pietro Riccio, Sara Cucciolito e Paola Verde, la cui prefazione è stata affidata al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Gen. S.A. Pasquale Preziosa.

Alla manifestazione era presente la delegazione del Comune di Castel San Giorgio con il Vice Sindaco Giuseppe Alfano, l’assessore Michele Salvati, la dottoressa Livia Veltre e Nobila Sessa che hanno collaborato nelle ricerche anagrafiche e di stato civile di Gaetano Rescigno.

Nella sua prefazione, il Generale Preziosa si è detto onorato di presentare il volume ricco di immagini e testimonianze che ripercorrono con rigore scientifico e grande cura dei particolari i barbari accadimenti avvenuti a Capodimonte durante le “Quattro Giornate di Napoli” nel corso delle quali vennero fucilati tre uomini ed un ragazzo a seguito di una rappresaglia tedesca dovuta all’uccisione di un militare a bordo di un veicolo della Wehrmacht.

Il lavoro, realizzato dagli autori grazie ad una ricostruzione storica di facile lettura ha portato alla luce la storia di Salvatore e Ciro, di Gaetano Rescigno, di Espedito Bramante e di un aviere scelto, Angelo Ciòrciari.

A lui e agli altri presunti colpevoli, fucilati alle 15:15 del 30 settembre di settant’anni fa, è dedicata la nuova lapide all’ingresso di Porta Piccola del bosco di Capodimonte, ed il cippo funebre, restaurato per l’occasione e scoperto dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e dal Comandante dell’Accademia Aeronautica, Gen. Fernando Giancotti, intervenuto in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. S.A. Pasquale Preziosa.

Al termine della cerimonia, sono state consegnate le targhe commemorative, tra le quali quella consegnata dal Gen. Giancotti ai familiari di Gaetano Rescigno oltre che al Vicesindaco Alfano e all’assessore Salvati.