Sigaretta-elettronica200MILESTONE_ED_1411981E’ stato emanato il decreto istruzione, convertito in legge nei giorni scorsi, che cancella definitivamente il divieto di utilizzare la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici: gli utilizzatori dello strumento che di fatto sostituisce il tabacco col vapore acqueo, possono “svapare” in qualsiasi luogo pubblico.

Non divenendo più obbligo di “svapare” dove invece permane il divieto per le sigarette tradizionali, come uffici, ristoranti, cinema, mezzi pubblici, l’e-cig rimane invece vietata nelle scuole, in virtù della norma introdotta dallo stesso decreto Istruzione.

Una cancellazione che tuttavia sta facendo discutere, interviene infatti il Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione e direttore dell’unità di tabaccologia dell’università Sapienza di Roma, Giacomo Mangiaracina.

“E’ stata abrogata una norma di civiltà a beneficio dei cittadini – aggiunge Mangiaracina – Avrei capito se la questione fosse limitata alle sigarette elettroniche. Così, però, si obbliga la gente a respirare nicotina che anche se è 20 volte inferiore a quella della sigaretta tradizionale, contiene comunque quantità di PM10 e PM2,5, come abbiamo potuto accertare anche con i nostri studi, condotti insieme con Federasma e l’associazione Pazienti BPCO”.

0I4CA5KM--180x230Interviene anche il precursore dell’introduzione della legge del 2003 con la quale è stato introdotto il divieto di fumo nei luoghi pubblici, Girolamo Sirchia, ex ministro della Sanità e attuale presidente della Consulta nazionale sul Tabagismo, infatti ha dichiarato: “E’ un cattivo provvedimento – ha aggiunto – non certo mirato alla salute pubblica, anche nella parte che riguarda la liberalizzazione della pubblicità. Non è certo una immagine edificante quella di una persona che fuma, anche se si tratta di una sigaretta finta. E’ una brutta immagine. Però non si può costringere chi ti sta accanto a respirare vapori che possono essere anche di nicotina””