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Salerno. Un tavolo con tutte le parti in causa per tutelare i lavoratori e non lasciare un’altra opera incompiuta è quanto chiede la Fillea Cgl di Salerno a seguito dell’interruzione dei lavori seguita alla vicenda del sequestro cautelativo del “Crescent”, 120 operai sono senza lavoro.

La confederazione generale del lavoro non entra nel merito giudiziario della vicenda ma  polemizza soprattutto sulle lungaggini burocratiche e sul fatto che le interruzioni dei lavori sono avvenute solo dopo che è stato realizzato il 50% dell’opera, con un notevole versamento di denaro pubblico e privato.

“Ci troviamo di fronte all’ennesima  perdita di posti di lavoro:  120 operai impegnati nel cantiere, per effetto del sequestro, da un giorno all’altro si sono trovati senza occupazione – dice la Cgl in una nota che sottolinea  –  ciò costituisce un altro dato negativo che va ad ingrossare la già lunga lista di disoccupati nel settore delle costruzioni della Provincia di Salerno. Insomma l’ennesima tegola caduta sul Comparto Edile ormai fermo da anni  che fa registrare oltre 6 mila addetti usciti dal processo produttivo”

A peggiorare la situazione è  il  dato indiscutibile che, in questo caso specifico, non è previsto alcun ammortizzatore sociale per i lavoratori, nonostante la Cgl si stia battendo da anni per un disegno di legge che preveda, per le aziende sequestrate o confiscate, degli ammortizzatori sociali che possano dare delle sicurezze ai lavoratori che non hanno alcun tipo di responsabilità.