università salernoFisciano. Domani mercoledì 3 maggio, dalle ore 14.30 alle ore 16.30, presso l’Aula Imbucci (Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione) del campus di Fisciano, si terrà il seminario tematico dal titolo “Il ruolo dei media nell’anno di Tangentopoli e delle stragi mafiose”. Ospite e relatore dell’incontro sarà il giornalista Sandro Ruotolo. Il seminario si inserisce nell’ambito del corso di Public and Digital History, a cura del prof. Marcello Ravveduto.

La public and digital history è il processo di comunicazione della storia, all’interno del meccanismo di dominio pubblico, che facilita il libero accesso e il coinvolgimento del pubblico nella divulgazione della storia e favorisce e la ri-traduzione (riadattamento) della conoscenza storica tradizionale in format moderni, basati sul digitale.

Marcello Ravveduto è docente a contratto di Public & Digital History presso l’Università di Salerno, componente del comitato scientifico della rivista “Narcomafie” e della Biblioteca digitale sulla camorra e sulla cultura della legalità presso l’Università Federico II di Napoli. Ha scritto tra gli altri Napoli… Serenata calibro 9. Storia e immagini della camorra tra cinema, sceneggiata e neomelodici (2007), Libero Grassi. Storia di un’eresia borghese (2012). Ha curato le antologie Strozzateci tutti (2010) e Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia (2012). È inoltre coautore di Le strade della violenza (2006), del primo e del terzo volume de L’Atlante delle mafie (2012, 2015) e di Riformismo mancato. Società, consumi e politica nell’Italia del miracolo (2014).

Sandro Ruotolo è giornalista Tv all’88 collaboratore di Michele Santoro in Rai, nel 2011 lo seguì nell’avventura di Servizio pubblico. E’ il giornalista dai grandi occhiali e dagli enormi baffi, napoletano del Vomero. Di se stesso ha detto: “Politicamente e come giornalista nasco al manifesto che lascio nel 1979, negli anni dello scontro tra il gruppo fondatore del giornale e il Pdup. In quella vicenda, io mi schierai ‘a destra’, se è possibile dire così”.

 

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