Salerno. Non c’è pace per i mercatini di Natale allestiti sul lungomare. Dopo le polemiche scaturite per il costo esoso degli stand i prezzi partono da 3 mila euro così come documentato dal Corriere di Salerno qualche tempo fa, a far discutere è l’accusa di concorrenza sleale mossa dai commercianti. Secondo Angelo Marinari responsabile cittadino di Confesercenti “L’iniziativa va a totale discapito di chi già detiene un’attività commerciale. I mercatini – ragiona Marinari al telefono – nascono per tutelare e valorizzare i prodotti tipici del territorio che possono variare dall’alimentare all’artigianato. Chiunque abbia avuto modo di fare una passeggiata da quelle parti avrà senz’altro constatato come tra gli stand di ‘BuogiornoItalia’ tutto si vende fuorchè prodotti della zona”
Un pericolo annunciato ed una promessa mancata
“Come associazione di commercianti siamo stati i primi a denunciare l’anomalia di istituire degli ‘esercizi commerciali ambulanti’ a due passi da quelli fissi. Ci fu risposto che le bancarelle avrebbero venduto alimenti e prodotti tipici fungendo quindi soltanto da compendio ai negozi già esistenti e alla manifestazione ‘Luci d’Artista’. Il risultato è sotto gli occhi di tutti”.
La questione cruciale per Confesercenti sono i costi di gestione
“Chi ha una un negozio fisso paga le tasse per tutto l’anno e ha delle spese fisse di gran lunga maggiori rispetto a chi ha un’attività ambulante e temporanea”
Nessuna commento riguardo i costi altissimi, si parte dai 3 mila euro, che BuongioItalia chiede per concedere gli stand
“Non entro nel merito in quanto la questione non mi riguarda ciò che posso dire è che anche il prezzo dei prodotti venduti mi hanno riferito sia abbastanza alto”
Nessuna riunione con l’amministrazione comunale
“E’ da tempo purtroppo che non abbiamo più modo di relazionarci in maniera diretta con il Comune, in compenso sono stato contattato da ‘BuongiornoItalia’ per un incontro nel pomeriggio”.
Nessun dubbio se accettare o meno
“Certo che andrò, il dialogo almeno per me, è sempre una necessità”
Nella stessa direzione anche Carmine Russo presidente provinciale della Fiesa l’associazione a tutela dei commercianti alimentari il quale denuncia addirittura il calo dei rifornimenti a causa della concorrenza sleale dei mercatini.
“E’ assurdo – scrive in un comunicato Russo – che nella vetrina sul lungomare non sia stato dato spazio ai nostri prodotti caratteristici. E’ umiliante – aggiunge – che i commercianti della zona debbano ridurre la produzione o gli acquisti natalizi a causa di una concorrenza sleale voluta dal comune”.
Sullo sfondo, imperterrita, continua ad aleggiare l’anomalia di una comunità distratta sempre più riconoscente ad un sindaco che vorrebbe risollevare l’economia cittadina vendendo però prodotti alimentari di altre zone d’Italia.
Raffaele de Chiara