DSC_0251Cava de’ Tirreni. Quale modo migliore per far vivere il teatro ai bambini se non portando in scena una delle storie più amate da grandi e piccini. Un racconto mai passato di moda, versi che fanno sognare, incontri che fanno riflettere, metafore che fanno immedesimare. Il Premio Li Curti ha permesso che i bambini di tutte le età si trovassero di fronte al sipario rosso del Social Tennis Club ieri sera per assistere alla trasposizione teatrale de “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, messa in scena dalla Compagnia Teatrale ScenaTeatro con la regia di Antonello De Rosa.

Lo spettatore fin dalle prime battute del narratore si è visto catapultato in un mondo onirico, in cui gli unici suoni da ascoltare erano la musica, a cura di Nicola Ferrentino, e d i commenti dei bambini posizionati in prima fila. Tenerezza e spontaneità quella dei fanciulli che ha fatto da contro altare con la professionalità degli attori i quali hanno divinamente giocato con il pubblico per renderlo partecipe  dell’intero lo spettacolo. Victor Stasi, nei panni del Piccolo Principe, e Alessandro Tedesco, il “tutto fare” che interpretava ogni ruolo che si confrontasse con l’incantevole fanciullo, hanno interpretato il testo rielaborato dal regista in modo ironico e semplice  affinché arrivasse fino in fondo  al pubblico. Il risultato è stato un susseguirsi di sorrisi ma anche qualche faccia perplessa nel vedere che attraverso un racconto per bambini, mediante versi che descrivono mondi incantati, si possa mettere in dubbio la realtà ed i suoi difetti.

Far divertire i piccoli ma soprattutto far ragionare i grandi sul mondo che li circonda attraverso l’incontro dei personaggi interpretati in modo impeccabile da Alessandro Tedesco; questo era l’intento del regista De Rosa obiettivo centrato in pieno.

Dall’uomo indaffarato all’uomo troppo superficiale, da chi cerca di dimenticare a chi invece preferisce chiudersi nel proprio guscio per paura dell’esterno. Sono difetti universali interpretati da personaggi che vanno in dubbio a causa di un bambino, un Piccolo Principe che con la semplicità di un fanciullo dice solo la verità e se è proprio vero che i bambini sono la bocca della verità questi “strani adulti” dovrebbero imparare da essi.

Articolo e foto di Clemente Donadio

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