MadeinitalyNel mese di gennaio l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere scende a 97,7 da 98,2 registrato nel mese precedente. I giudizi sugli ordini si stabilizzano, mentre le attese di produzione migliorano leggermente. Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da -4 a -1. 

L’indice del clima di fiducia scende da 98,8 a 97,2 nei beni di consumo, da 101,0 a 98,4 nei beni intermedi, mentre sale da 95,2 a 97,5 nei beni strumentali. I giudizi sugli ordini peggiorano nei beni di consumo e in quelli intermedi, migliorano nei beni strumentali. I giudizi sulle scorte di prodotti finiti presentano saldi in risalita nei beni di consumo e in quelli intermedi, in diminuzione nei beni strumentali. Le attese sulla produzione peggiorano nei beni di consumo, migliorano nei beni  intermedi e in quelli strumentali.

L’indice del clima di fiducia del settore manifatturiero scende nel Nord-ovest da 104,0 a 102,5, nel Centro dal 97,1 a 96,5, nel Mezzogiorno da 90,4 a 89,0, mentre sale nel Nord-est da 96,1 a 96,5. I giudizi sugli ordini peggiorano nel Nord-ovest e nel Nord-est, migliorano nel Centro e restano stabili nel Mezzogiorno; quelli sulle scorte di magazzino sono in risalita in tutte le ripartizioni territoriali, ad eccezione nel Mezzogiorno dove restano stabili. Le attese di produzione peggiorano nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno, migliorano nel Nord-est e nel Centro.

Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, il grado di utilizzo degli impianti scende da 72,9 del terzo trimestre a 72,7 del quarto trimestre del 2013. Scende leggermente dal 36% al 35% la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all’attività produttiva; in particolare diminuisce la quota di imprese che segnala vincoli legati all’insufficienza degli impianti e/o dei materiali.

A gennaio 2014 l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende a 76,5 da 82,2 di dicembre; peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull’occupazione (i saldi scendono da -42 a -49 e da -21 a -23, rispettivamente).

L’indice del clima di fiducia sale da 81,3 a 84,1 nell’ingegneria civile ma scende da 70,4 a 63,8 nella costruzione di edifici e da 96,2 a 83,7 nei lavori di costruzione specializzati. I giudizi sugli ordini peggiorano in tutti i settori delle costruzioni: in particolare, nella costruzione di edifici il saldo scende da -47 a -58, nell’ingegneria civile da -23 a -24 e nei lavori di costruzione specializzati da  -38 a -51; le attese sull’occupazione migliorano nell’ingegneria civile (da -16 a -11), peggiorano nei lavori di costruzione specializzati (da -17 a -23) e rimangono stabili nella costruzione di edifici (a -25).

Nel mese di gennaio, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi sale da 80,9 di dicembre a 88,5. Il risultato è determinato dal miglioramento delle attese sul livello degli ordini (il cui saldo è passato da -10 a -3) e sull’andamento dell’economia in generale (da -36 a -24 il relativo saldo). I giudizi sugli ordini restano stabili a -20.

Peggiorano sia i giudizi che le attese sull’occupazione (da -4 a -12 e da -9 a -12, rispettivamente) e scende il saldo delle aspettative sulla dinamica dei prezzi di vendita (da -9 a  -13).

In particolare, gli indici settoriali del clima di fiducia progrediscono in tutti i settori di attività (da 84,2 a 108,0 nei trasporti e magazzinaggio, da 83,6 a 91,5 nei servizi di informazione e comunicazione e da 74,8 a 83,7 in quelli alle imprese) ad eccezione dei servizi turistici, dove il clima di fiducia scende da 74,2 a 70,8. I giudizi sugli ordini diminuiscono nei servizi turistici (da -16 a -26) e nei servizi di informazione e comunicazione (da -1 a -11); le relative attese si contraggono solo nei servizi alle imprese ed altri servizi (da -10 a -12). Le attese sull’andamento generale dell’economia crescono sensibilmente in tutti i comparti tranne che nel settore turistico (da -37 a -39 il relativo saldo).

Riguardo l’analisi territoriale, il clima di fiducia aumenta nel Nord-ovest da 77,8 a 91,2, al Centro da 81,0 a 95,1 e nel Mezzogiorno da 81,6 a 96,7; diminuisce, invece, nel Nord-est da 74,9 a 69,9.

Nel quarto trimestre 2013, si riduce lievemente (dal 61% al 60%) la  quota di imprese, che percepisce l’esistenza di ostacoli all’attività produttiva. Rispetto allo precedente trimestre, a spiegare i motivi di impedimento contribuisce in misura minore l’insufficienza della domanda (dal 61% al 44%) ma aumentano lievemente i vincoli finanziari e gli “altri motivi” (dal 25% al 28% e dal 47% al 48% dei casi, rispettivamente).

Nel commercio al dettaglio l’indice del clima di fiducia passa da 90,7 (in dicembre) a 93,5. In particolare, peggiora il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -35 a -36) e recupera quello delle attese sulle vendite future (da -1 a 1); appare in diminuzione il saldo delle scorte di magazzino (da 2 a -5). Disaggregando i dati per tipologia distributiva, l’indicatore di fiducia aumenta in entrambi i circuiti distributivi, portandosi da 92,2 a 92,8 nella grande distribuzione e da 90,7 a 94,8 in quella tradizionale. Nella prima  peggiora il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -22 a -23) e resta stabile sui valori dello scorso mese quello relativo alle attese sulle vendite future (11); nella seconda si conferma a -45 il saldo dei  giudizi sulle vendite correnti e recupera da -11 a -9 quello relativo alle attese sulle vendite. Quanto alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa da -1 a -4, nella grande distribuzione e da 4 a -5, in quella tradizionale.