The Wolf of Wall Street1Uno Scorsese mai visto prima tra droga, sesso e un pizzico di “Gloria” alla Umberto Tozzi. Per gli amanti del grande schermo forse è stato leggermente scandaloso assistere a tre ore di pellicola  ricoperta da immagini con silhouette femminili completamente nude e manciate di droga ingerita quasi da farne indigestione. Protagonista di quello che è stato candidato al Premio Oscar come Miglior Film è il tanto amato Leonardo Di Caprio fin dagli albori.

Uscito in 560 copie giovedì scorso, The Wolf of Wall Street ha da subito sbancato il box office nazionale. L’atteso nuovo film di Martin Scorsese, candidato a 5 Premi Oscar, è infatti riuscito ad incassare 3.811.319 euro nei primi 4 giorni di programmazione, con una media per sala vicina ai 6000 euro.

Scorsese ha posto sul grande schermo la storia autobiografica del lupo di Wall Street Jordan Belfort, la quale vita non si risparmiava dal sesso e dalla droga. Gli eccessi posti dinanzi agli occhi degli spettatori cinefili non sono stati pochi: un “fuck” ripetuto quasi ogni tre minuti, scene di sesso post party che hanno regnato sul film per quasi ogni venti minuti o anche meno, la droga, dalla più leggera alla più potente, con solo scopo di sballarsi anche quando, e soprattutto, la situazione diviene tragica, quasi di morte.

“Non voglio morire da sobrio”. Da chi si è coperto gli occhi per evitare le scene di sesso a chi invece è curioso di vedere completamente tutte le scene in Blu-ray, poiché il film originale sarebbe dovuto durare più di tre ore, chiunque ha ricordato il Di Caprio, candidato al Premio Oscar come Migliore Attore Protagonista, sulla nave del Titanic quando Jordan Belfort insieme alla consorte e agli amici di una vita al bordo del suo enorme yacht “Noemi” tra le gigante onde che lo dividevano per la Svizzera.  Ed è proprio in questo attimo, anche in momenti di morte, Belfort non vuole morire da sobrio e vuole ingerire ciò che riesce a cambiare la vita delle persone, dimenticando ciò che è giusto e rendendo tale ciò che invece non lo è, il Quallude.

Un Di Caprio affiancato da ulteriori stelle del cinema come il divertente Johan Hill, nei panni dell’amico di una vita Donnie Azoff, la sexy Margot Robbie, una moglie bionda ma non stupida Naomi Lapaglia, Matthew McConaughey nelle vesti dell’imprenditore da cui prendere esempio Mark Hanna. Se lo scopo del regista era quello di riprendere il famoso detto “I soldi non fanno la felicità” ci è riuscito in pieno, un uomo di milioni di dollari che perde di vista, o forse mai posta dinanzi ai propri occhi, la vera morale per la vita. Il lupo di Wall Street di tanto in tanto perdeva il pelo ma non ha mai perso il vizio, quel vizio che l’ha condannato per il resto della sua vita.

 Clemente Donadio