Schermata-2015-06-11-alle-15.42.19Salerno. Il 23 luglio 2013 Lino Renzi, dopo una lite con la madre, Maria Pia Guariglia, 73 anni, picchiò la madre fino ad ucciderla sbattendole più volte la testa contro il muro. Poi rimase per 2 giorni chiuso nell’abitazione di Torrione Alto insieme al cadavere.

In quei due giorni Renzi mutilò il corpo della madre con una sega e si organizzò con una piastra per cucinare le parti del corpo della donna per poterle mangiare. I vicini, sentendo un forte odore di gas, allertarono le forze dell’ordine che si trovarono di fronte la macabra scena e scoprirono che parte del cadavere era stato anche congelato. Inoltre, in un momento di lucidità, l’uomo si era pentito di aver fatto a pezzi il corpo della madre e aveva provato a riattacarle un piede: non riuscendoci aveva poi buttato via il piede tra water e il mobiletto del bagno. 

Il giudice Renata Sessa ha deciso di prosciogliere Lino Renzi all’accusa di omicidio e cannibalismo per infermità mentale.

L’uomo, quindi, non dovrà scontare alcuna pena carceraria, sarà condotto presso una struttura sanitaria REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) nell’avellinese.

A Renzi spetterà inoltre anche l’eredità della madre, che però sarà gestita da un tutore.