Con un programma live qualitativamente ricco votato alla valorizzazione della storia, delle tradizioni culturali, enogastronomiche e paesaggistiche dell’alto Cilento, torna uno dei festival più longevi della Campania. L’Alburni World Jazz Festival 2022 propone un trittico di concerti che vedranno protagonisti il camerunése Richard Bona; il rappresentante della world music italiana Eugenio Bennato con i Taranta Power e il trio francese composto dal batterista Andrè Ciccarelli, il chitarrista Sylvain Luc e contrabbassista Thomas Bramerie. Da quest’anno la direzione artistica è affidata al cantante e pianista jazz Walter Ricci.
![](https://www.corrieredisalerno.it/wp-content/uploads/2022/08/locandina-Alburni-World-Jazz-Festival-rettangolare-1024x390.jpg)
Nel borgo medievale di Serre, in provincia di Salerno, situato alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ai piedi dei Monti Alburni; si svolgerà nei giorni 10-11-12 agosto la ventottesima edizione dell’Alburni World Jazz Festival 2022.
Con la direzione artistica del cantante e pianista jazz napoletano Walter Ricci – affiancato dalla società organizzatrice Mr Few – la manifestazione, tra le più longeve della Campania, cambia denominazione in World Jazz Festival in virtù di una nuova e ristrutturata concezione musicale che vuole aprirsi alle contaminazioni e alle condivisioni di genere.
Tutti i concerti in programma sono ad ingresso libero e si svolgeranno dalle ore 21:30 presso Piazza Ennio D’Aniello.
“La musica costruisce dei ponti che mettono in comunicazione fra loro uomini provenienti da altre culture, che parlano altre lingue e che professano religioni diverse – dichiara il direttore artistico Walter Ricci. La musica è capace di costruire ponti culturali, abbattere i muri dell’indifferenza e assumere anche una funzione sociale presentandosi come un strumento straordinario di integrazione culturale. La musica è un linguaggio universale ed è comprensibile a tutti, anche a chi non l’ha mai praticata e si è solo limitato ad ascoltarla. E’ proprio questa la chiave del nuovo festival: offrire agli ascoltatori le potenzialità di uno strumento raffinato e artistico che allo stesso tempo ha funzione sociale.”
![](https://www.corrieredisalerno.it/wp-content/uploads/2022/08/1249770.jpg)
“La mia carriera – conclude Ricci – è iniziata alla tenera età di dieci anni quando mio padre, arrangiatore e produttore musicale, mi ha trasmesso la passione e la grinta per districarmi in questo mondo. Ed oggi essere stato invitato a dirigere una rassegna così importante mi fa sentire onorato e orgoglioso perché posso mettere in pratica i suoi insegnamenti”.
“Per la nostra comunità il festival è molto importante e atteso. Nonostante la longevità pensiamo che sia un evento da preservare e al contempo rinnovare anno dopo anno.” Dichiara il Sindaco di Serre Antonio Opramolla. “Sono sindaco solo da giugno e quindi ho avuto poco tempo per programmare e ideare questa edizione ma col contributo del nuovo direttore artistico sono convito che sarà un successo. Walter Ricci è stato scelto in quanto professionista serio e artista di caratura internazionale e con lui che questa amministrazione vuole fare un lungo percorso innovativo.”
Ad inaugurare il festival ci sarà “lo Sting africano” ovvero Richard Bona; cantante, bassista e compositore del Camerun – di stanza prima a Parigi e poi a New York – che carico della sua cultura contaminata si esibirà il giorno 10 agosto.
Bona ha condiviso il palco con i più grandi artisti jazz contemporanei: Manu Dibango, Salif Keïta, Jacques Higelin, Didier Lockwood, Joe Zawinul, Larry Coryell, Michael e Randy Brecker, Mike Stern, George Benson, Branford Marsalis, Chaka Khan, Bobby McFerrin, e Steve Gadd. Il giorno successivo, 11 agosto, sarà la volta di Eugenio Bennato, uno dei massimi esponenti della musica popolare ed etnica italiana.
![](https://www.corrieredisalerno.it/wp-content/uploads/2022/08/Richard_Bona_in_2009.jpg)
Accompagnato dalla sua band Taranta Power proporrà un misto di ballate e canzoni cantautoriali della tradizione del Sud Italia e inediti del suo lungo repertorio folk che da decenni diffondo messaggi di integrazione tra popoli e culture diverse. A chiudere la tre giorni invece ci saranno due grandi musicisti jazz francesi: Andrè Ceccarelli, musicista di caratura mondiale, performer di classe dotato di sensibilità e controllo incredibili sullo strumento che con il suo drumming raffinato e il suo swing propulsivo è un autentico riferimento per chiunque suoni la batteria. Con lui sul palco il chitarrista, polistrumentista e arrangiatore Sylvain Luc, considerato uno dei grandi nomi del jazz europeo, e il contrabbassista Thomas Bramerie.