I vari Pellegrino, Martegani, Zanoli, Weissman e Simy, entrati in campo nella seconda frazione di gioco, sul risultato di 0-0 e, soprattutto, con una prestazione della squadra fino a quel momento dignitosa contro un forte avversario, non hanno inciso negli schemi di gioco di Colantuono, indebolendo l’ossatura della squadra granata e consegnando, negli ultimi dieci minuti, la vittoria agli avversari.

Troppo corto e inadeguato alla massima serie l’organico a disposizione dei quattro allenatori che si sono succeduti sulla panchina granata. La classica coperta corta che nemmeno il mercato di riparazione di gennaio di Walter Sabatini è riuscito ad allungare. Sono arrivati a Salerno calciatori non utili alla causa o, comunque, che non hanno inciso.

La retrocessione aritmetica è rimandata di qualche settimana, ma arriverà inevitabilmente a stretto giro. Danilo Iervolino in occasione del match con la Fiorentina era in tribuna allo stadio Arechi. Un gradito e rassicurante, per i tifosi, ritorno. In vista del prossimo campionato cadetto l’ambiente sportivo a Salerno freme per conoscere il futuro prossimo di questa squadra e di questa società. Al momento tutto tace.

Eppure è proprio ora il momento di agire per ricostruire. Partendo dalle scelte fondamentali di direttore sportivo e allenatore che dovranno affrontare il prossimo, difficile e complicato, campionato cadetto. Poi bisognerebbe valutare l’attuale rosa dei calciatori e decidere chi trattenere a Salerno, ritenendolo adatto alla serie B e adeguato al nuovo progetto tecnico. Ma tutto ciò andrebbe fatto nell’immediato.

Di materiale umano su cui lavorare e modellare la prossima squadra c’è n’è. I vari Bronn, Lovato, Legowski, Sambia, Bradaric, Maggiore, Gyomber, Pirola, Tchauna, Kastanos, lo stesso Candreva e tra i nuovi arrivi Basic, per citare quelli più validi, potrebbero rappresentare una efficace base di partenza, al netto del monte ingaggi e dell’eventuale adeguamento contrattuale per la cadetteria.

Attendiamo fiduciosi le mosse di Iervolino e del suo entourage. Le prossime cinque gare potrebbero essere utili per valutare Colantuono quale papabile allenatore della rinascita e la rosa a sua disposizione nel complesso.

Questa amara retrocessione, in primis per Danilo Iervolino, potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova avventura, più consapevole, responsabile e a misura di squadra provinciale che deve rinascere dalle macerie di un campionato nato male e finito peggio. I grandi nomi, le spese folli, i mega ingaggi potrebbero essere solo un brutto ricordo. In serie B servono tanti giovani, affiancati da alcuni più esperti. Servono comunque calciatori di categoria e tante motivazioni, a partire dai vertici societari.

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