IMG_2367Capaccio Paestum. Un forte e toccante appuntamento quello di ieri all’Hotel Ariston di Paestum, dove sono state premiate due eccellenze che operano nel mondo della carità.

In caritate servire’ è l’evento di premiazione organizzato dall’associazione onlus ‘E ti porto in Africa’, presieduta dal medico missionario Vincenzo Mallamaci, con la collaborazione della Pro Loco di Capaccio. I due riconoscimenti quest’anno sono stati assegnati a Paolo Brosio, giornalista convertito che si è molto prodigato per la comunità dell’orfanotrofio di Medjugorie, e a Padre Michele Vassallo, il prete vocazionista che ha girato il mondo ed è al momento impegnato in Camerun con un seminario per giovani che vogliono diventare sacerdoti.

All’evento, moderato dal giornalista Guido Carione, sono intervenuti il consigliere Luciano Farro, delegato alle cerimonie che ha sostituito l’assente sindaco Italo Voza, la dott.ssa Rita Zimmermann, l’avv. Giuseppe Caceci, il consigliere provinciale Mario Miano e il direttore della BCC di Aquara, Antonio Marino.

Durante la cerimonia è stato mostrato un video che ha ripercorso alcune delle tappe con i relativi traguardi più importanti conseguiti dall’Associazione grazie alla preziosa mano dei suoi contribuenti e alcuni frame della creazione in Costa d’Avorio di un centro medico con una sala parto.

“Questa sera – dichiara il presidente Mallamaci – riconosciamo un’operatività concreta a due eccellenze della carità; andiamo in Africa tre volte all’anno, è un’esperienza di vita forte, io stesso ho preso la malaria due volte ma non ci fermiamo e andiamo avanti con la volontà di aggregare e rivolgerci in modo particolare ai giovani, soprattutto a quelli che stanno attraversando un momento difficile; abbiamo portato con noi in Africa ragazzi tossicodipendenti e dediti all’alcol ma che al ritorno hanno ritrovato il loro giusto percorso dopo aver visto che con un antibiotico si può salvare una vita. Noi vogliamo sporcarci le mani con la sofferenza dei poveri e quella sofferenza ci porta a continuare e a non fermarci nella nostra opera.”

Poi la testimonianza di Padre Michele Vassallo che ha girato il mondo per aiutare i poveri del terzo mondo. “Il mio motto – dice – è cambiare l’Africa con gli africani. Bisogna insegnare loro che c’è anche una realtà di amore, purtroppo non hanno una cultura come la nostra e considerano debole  chi li tratta con dolcezza, c’è bisogno di insegnare loro ad amare e a fargli vedere che c’è un dio d’amore e un dio di violenza. Quelli che mi hanno fatto soffrire di più sono stati i giovani perché vengono abusati e sfruttati per un cucchiaio di riso. Serve cambiare il loro mondo di violenza ma da fuori non si cambia nulla, dobbiamo entrare nel loro interno e provare a cambiarli attraverso l’educazione, poco importa se poi diventeranno preti o meno, ciò che conta è che a loro volta potranno diffondere il messaggio ai loro fratelli.”

Chiude la rassegna il contributo del giornalista Paolo Brosio, riconosciuto come ‘anima pulsante e promotore di evangelizzazione’ che ha attraversato l’esperienza della conversione all’età di 52 anni e che da quel momento rivolge il suo impegno specialmente a sostegno della Bosnia. Esortando tutti a non arrivare al culmine della perdizione per ritrovare la fede in Dio, traccia i disastri causati “dalla cultura dell’indifferenza perché questa porta al vortice del male.” Un intervento il suo che ha commosso i presentii e che termina con l’esortazione alla preghiera. “Il problema più grande è cambiare il cuore della gente e lo si può fare solo grazie alla preghiera che è l’unico mezzo per ottenere un leggerezza infinita.”

In ultimo la consegna delle targhe realizzate dall’artista di Paestum, Italo Cerullo, e in anteprima la notizia, da confermare nelle prossime ore, che Medjugorje sia passata sotto la giurisdizione del Vaticano.

Rossella Fusco

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