de-luca-lupiSalerno. Continua la polemica sulla questione dell’incompatibilità del doppio incarico di Vincenzo De Luca che oramai va avanti, da 207 giorni. Anche il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, rispondendo in Aula alla Camera a un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, ribadisce la stessa posizione già in precedenza assunta dal Presidente del Consiglio Enrico Letta in merito  alla questione del mancato conferimento delle deleghe e dell’incompatibilità del doppio incarico.

Il ministro Lupi aveva invitato il sindaco De Luca a scegliere o la carica di Vice Ministro o quella di sindaco di Salerno, il quale però a quanto pare non abbia ancora scelto e forse non lo farà mai. Intanto è  attesa per sabato  la conclusione della procedura avviata dall’Antitrust, anche se per il Ministro Lupi tale procedura non appare idonea a risolvere la situazione di incompatibilità, mentre sarebbe più idoneo optare in maniera più semplice  per una delle due cariche ricoperte.

Non tarda la replica di De Luca al ministro Lupi che a Radio Alfa dichiara: “Lupi sbaglia due volte. La prima, perché due Ministri, Zanonato e Del Rio, hanno avuto le deleghe pur essendo rimasti sindaci per due mesi; quindi problemi di principio non esistono. La seconda, perché lui la proposta di deleghe me l’aveva già fatta quattro mesi fa e tutto si sarebbe risolto se avessi accettato di fare il suo scendiletto. Quindi l’incarico di sindaco non c’entra niente: prima si definiscono le responsabilità al Ministero, poi si determina l’incompatibilità. Lupi sta facendo il gioco delle tre carte, perché immagina di gestire il Ministero come se fosse la sua bottega privata. Non può essere così: e non lo dico io, lo stabilisce la Legge 81. La norma prevede che il Vice Ministro debba avere la responsabilità o di un dipartimento o di più direzioni generali di valore equivalente a un dipartimento. Nel nostro Ministero i dipartimenti sono due: trasporti e lavori pubblici. Decida lui quale dei due affidarmi, a me sta bene. Quanto alle direzioni, Lupi mi aveva proposto solo quella degli Affari Statistici e Informatici. Ma stiamo scherzando? Nessuna persona ragionevole può pensare che io lasci un incarico al quale sono stato chiamato dal 75% della popolazione senza sapere che diavolo vado a fare”.