EvidenzaCava de’ Tirreni. “Circa 300 metri di documenti per 160 di strada”  Così il presidente della Provincia Antonio Iannone ha salutato questa mattina la posa della prima pietra della Strada Provinciale 360. Un’arteria la cui costruzione rappresenterà per i cittadini della zona oltre che un importante beneficio in termini di viabilità anche una fondamentale via di fuga in caso di calamità naturali. Un milione di euro il costo dell’opera, finanziato grazie ad un mutuo della cassa deposito e prestiti, 134 i giorni di lavoro previsti per la realizzazione.

Oltre Iannone erano presenti in via Vitale, dove sarà realizzato lo svincolo, il consigliere provinciale Alessandro Schillaci, il parlamentare Edmondo Cirielli, il sindaco Marco Galdi e l’assessore ai lavori pubblici del Comune Tania Lazzerotti.

“E’ un intervento – ha sottolineato Iannone dopo la provocazione iniziale – di estrema importanza, sia per garantire una migliore qualità di vita ai cittadini di queste parti e sia in termini di sicurezza. L’arteria garantirà  una via di fuga in caso di alluvioni o quant’altro” L’occasione è stata propizia per il presidente anche per una stilettata ai fautori dell’abolizione delle Provincie: “Il dibattito nazionale sulla soppressione di questi enti è semplicemente scandaloso. Quando non ci saranno più i cittadini ne avvertiranno senz’altro la mancanza”.

Non meno provocatorio l’intervento di Cirielli

“L’idea di costruire questa strada – ha esordito – risale al 2009, a quando fui eletto presidente della Provincia.  Essendo di queste zone – ha spiegato  – fu quasi naturale darmi da fare per quello che consideravo e considero tutt’ora un’opera di straordinaria necessità”  L’ostacolo maggiore è stato però come al solito la burocrazia: “Se ci vuole  così tanto tempo per posare la prima pietra c’è qualcosa che non va”  Il riferiremento esplcitato di lì a poco è ai vari ricorsi presentati per impedire la realizzazione dell’opera.

La strada sorgerà in una zona rossa a forte rischio idrogeologico. Di qui quindi lo stop al progetto da parte dell’Autorità di Bacino. Fermo totalmente inappropriato secondo Cirielli.  “Se la strada serve a mitigare il rischio – è stato il suo ragionamento – ben venga la sua costruzione anche nell’ambito di una zona a forte rischio di calamità naturali. Il male di questo Paese – ha concluso – è che nessuno vuole assumersi le proprie responsabilità.  Io l’ho fatto, in virtù di un obbligo non solo penale ma soprattutto morale”.

Telegrafico il commento di Galdi che dopo i convenevoli di rito si è limitato ad auspicare la chiusura dei lavori ancora prima dei tempi di consegna previsti: “E’ probabile che la strada venga aperta prima dell’estate. Ciò costituirà un importantissimo contributo per il miglioramento della viabilità”.

Esauriti gli interventi, politici ed amministratori hanno posato il primo mattone, subito dopo l’immancabile benedizione del parroco e la recita del Padre Nostro.

Sullo sfondo un banchetto ricolmo di dolciumi e casse di spumante Ferrari. Poco più in là un cartello dei lavori sulla cui cima compare, subito dopo l’intestazione ‘Provincia di Salerno’, la scritta “Presidente Edmondo Cirielli”. In Italia si sa,  presidenti se lo si è stati, lo si è per sempre; indipendentemente dalla carica che attualmente si ricopre.

Raffaele de Chiara

Foto di Antonella Bianco

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