imageNocera S. Partecipazione democratica, rispetto del potere delle autonomia locali e garanzia dei principi di efficienza ed economicità del territorio, sono stati questi i temi al centro del dibattito: “Verso la Riforma del Sistema Idrico intergrato”. Un momento di condivisione di idee per ridiscutere della questione della privatizzazione del servizio idrico. Una problematica particolarmente sentita ed al centro di discussioni, in particolare delle amministrazioni locali che soffrono la gestione privata di una risorsa che di fatto dovrebbe essere di tutti. All’incontro hanno preso parte Raffaella Ferrentino e Vincenzo Trezza, rispettivamente presidente e capogruppo consiliare del movimento civico “Legalità e TrasparenzaAndrea Monetti, candidato sindaco della coalizione “Uniti con te”, il professore Antonio Moscatiello, docente di Economia all’Università di Salerno, l’onorevole Donato Pica, consigliere regionale e componente della commissione Ambiente.

Non sono mancati i riferimenti all’esito del referendum del 2011 il cui risultato è stato disatteso in pieno, mortificando la volontà e le esigenze della popolazione.

A introdurre il tema della conferenza tenutasi ieri, è stata Ferrentino che in maniera esplicita ha detto che la proposta di Legge Regionale n.477 prevede un controllo diretto della gestione dell’acqua da parte delle regioni, prevaricando i comuni che dovrebbero essere gli unici gestori del servizio idrico”. Molti sono gli slogan che vorrebbero tenere fuori la GORI S.p.A. dalla gestione del servizio ma, secondo la Ferrentino: “E’ necessario ricorrere a procedure legali. Ben vengano protocolli d’intesa e unioni di sindaci, ma è necessario che gli amministratori locali siano fisicamente presenti a questi incontri e non fare in modo che le esigenze dei singoli comuni rimangano lettera morta”.

A prendere la parola subito dopo è stato Monetti, che ha espresso la necessità di considerare la risorsa idrica alla stregua di qualsiasi altro bene, come la pubblica istruzione o la sanità, che per l’importanza che rivestono non possono  essere lasciati ad una gestione privatistica.

Un affondo più tecnico e specifico del problema è stato fatto dal professore Moscatiello che ha illustrato la portata della proposta di legge regionale, che non prenderebbe in considerazione l’esito del referendum riguardante la gestione pubblica dell’acqua.Secondo Moscatiello: “la legge che dovrebbe essere approvata disattende completamente la questione, togliendo agli enti locali la possibilità di gestire i servizi idrici e senza considerare la questione del riciclaggio dell’acqua”. Il professore ha poi concluso il suo intervento considerando che gli ideatori della normativa hanno fatto riferimento a regolamenti comunitari che considerano l’acqua: “come merce e non come un diritto”.

L’incontro, moderato da   Trezza, si è concluso con l’interventodell’onorevole Donato Pica, consigliere regionale e componente della commissione Ambiente. L’onorevole ha curato la proposta di estensione della legge, mettendo al centro sindaci e consigli comunali per una gestione più razionale e opportuna del settore. Si è soffermato poi sulla necessità di aumentare i consorzi e non ridurli ad uno, perché i comuni dell’agro nocerino-sarnese possano più direttamente essere i diretti gestori dell’acqua.

Pica a conclusione del suo intervento dichiara: “La regione aveva si il dovere di mettere ordine nel settore, garantendo tuttavia ai comuni il controllo e la regolamentazione delle tariffe”.

Maria Giovanna Ruggiero