OCHOA: un fallimento totale, nel campionato scorso un fenomeno, oggi, più che mai, un brocco, eppure è riuscito ad essere una mina vagante nello spogliatoio e la soluzione era a portata di mano, a poco Kostil… 3

ZANOLI: alternante la sua prova, dall’aver contrastato in maniera leggera, quasi ricordando le partite di allenamento a Napoli, il suo ex compagno Gaetano, al momento del raddoppio degli isolani, alle occasioni create nella ripresa, con il cross per la segnatura di kastanos, alla conquista dell’angolo da cui scaturisce la “zuccata” di Maggiore. La sufficienza è meritata 6

SAMBIA: inutile il suo ingresso, perché tardivo, se non per arricchire il taccuino arbitrale con l’ammonizione s.v.

MANOLAS: doveva costituire con Fazio la coppia centrale insuperabile, sia di testa che di piede,, ma il non esaltante affiatamento tra i due ha dimostrato, ancora una volta, che la vera risorsa della difesa granata era, e rimane, Gyomber 5

PIROLA: l’aver conquistato i galloni di capitano dell’Under 21 ne aveva dimostrato il riconoscimento del suo valore, è lontano dal suo standard, ancora vittima dei postumi dell’infortunio, per cui non garantisce affidabilità 5

FAZIO: fallimentare il suo ritorno in campo, lento, farraginoso con la palla tra i piedi, non ha fortuna neanche in fase offensiva con i suoi micidiali colpi di testa, insomma ridicolizzato da Lapadula e Shomurodov, la conferma che l’età pesa e il suo stipendio pure 3

BRADARIC: giudizio da scindere quando varca la metà campo, propositivo per la manovra d’attacco, e quando invece arretra, quasi nullo il suo apporto siulla fascia in fase di ripiegamento 5

COULIBALY: l’ombra, il fantasma del centrocampista che illuminava il gioco, che tirava la “carretta”, poche le idee e soprattutto poco reattivo contro l’avversario che lo fronteggia – 4,5

GOMIS: molti ne richiedevano l’utilizzo, ma anche se per una ventina di minuti non si s ente mai nominare dal telecronista s.v.

MAGGIORE: salvarlo per la rete della speranza è voler essere benevoli, ma merita di essere considerato uno degli elementi negativi nella zona nevralgica del campo, dove latita il suo apporto 5

KASTANOS: sugli scudi per impegno, per determinazione, per dimostrare agli altri, soprattutto compagni di reparto, che a sudare la maglia è il compito principale di riconoscenza verso i supporters che hanno affrontato il viaggio più oneroso e più lungo della stagione 6,5

CANDREVA: chiedere gli straordinari a chi già ha da fare i conti con l’età, lo spirito di sacrificio che infonde lo si nota nei primi piani che la tv offre, con il viso segnato da rughe cosparse di fatica e di lacrime, quelle che ha versato per rispetto verso tutto e tutti 6

TCHAOUNA: a lui l’obbligo, soprattutto dopo la entusiasmante prova di Udine, di impensierire i sardi, ma la confusione, l’approssimazione, i movimenti sbagliati hanno dimostrato la sua discontinuità 5

WEISSMAN: ha corso e coperto varie zone del terreno di gioco, ma risultando improduttivo, non trovando la benché minima intesa con il ciadiano 5

SIMY: non ha potuto dare di più , forse anche per non aver trovato collaborazione da compagni stanchi e sfiduciati 5

LIVERANI: vestitosi a festa, con giacca e cravatta, sembrava pronto per decretare l’estremo saluto alla serie A per la società che lo aveva interpellato per mettere a posto, in primis, lo spogliatoio, per poi intuire chi poteva mettere il suggello ad una salvezza problematica; un solo punto in quattro gare, con la rinuncia di Dia a giocare, non giustificano le scuse a fine gara, accettando ogni tipo di protesta del pubblico. Ancora una volta, cambi che non hanno inciso nè sul risultato nè sulla proposta di gioco 4

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