COSA FARE? Criticare è lecito, proporre, altrettanto, essere comprensivi, pure: quale la strada da suggerire al presidente? E’ lui che ha investito, è lui il portafoglio della società, è lui che può e deve decidere, ma tutto ciò non alle calende greche, bensì ora, anzi ieri, quando lo spettro della retrocessione non era ancora nitido, ma si paventava qualcosa di irreversibile: perché liquidare Inzaghi, quali le sue colpe?

Era proprio difficile pensare anche a quello che nessuno si augurava, ma che significava guardare al di là del proprio naso, ragionando che quel tipo di allenatore che ben aveva agito in serie B, con Venezia e Benevento, stravincendo i campionati di quella serie, soprattutto con i sanniti, lasciando gli avversari, in classifica, a distanze siderali, avrebbe potuto garantire anche la lotta, a breve, per risalire nella serie maggiore.

C’è ancora questa opportunità? Certamente sì, lasciare al buon amministratore Milan di mantenere equilibrio e dignità della squadra, come sottolineato nelle conferenze post gara, sempre a ridosso di sconfitte amare, o di torti arbitrali, rispondendo sempre con garbo, con toni pacati e senza lasciarsi andare a proclami, nonostante parli sempre con l’assenso del maggiore dirigente. Ha lasciato intravedere l’esonero di Liverani (altri emolumenti da pagare, a meno di dimissioni, difficili da ottenere n.d.r.) e, nonostante le domande pressanti dei colleghi giornalisti, ha preferito non sbilanciarsi sul ritorno del “Pippo” nazionale.

Forse questo passo indietro nei confronti di Inzaghi, riuscirebbe a placare, se pur momentaneamente, le proteste dei supporters, che, a parte lo striscione esposto sulla recinzione esterna dello stadio, hanno preferito incitare piuttosto che contestare (altro evidente segno di maturità dei tifosi n.d.r.). Restano due dubbi profondi: vorrà Iervolino continuare questa avventura ? Sarà Sabatini (pare abbia dichiarato di voler essere, questa, la sua ultima battaglia sportiva) a gestire la rifondazione della squadra? Tutte le risposte sono legate alla volontà di impegnare risorse economiche, per cui il quesito è unico: Iervolino, dentro o fuori?