Illusione,speranza, realtà, triste, come il quasi completo campionato: queste le sensazioni che hanno provato i pochi, ma sempre fedeli, supporters granata, durante l’arco di una gara che li vedeva sfavoriti, non tanto per la classifica, avara di punti, ma per la differenza tecnica notevole tra le due compagini.

Atalanta, plurimpegnata, ma non al punto di rinunciare ai titolari, fatta eccezione per il “jolly” Koopmainers, e Salernitana, desiderosa di non terminare il torneo, non solo ultima, ma con un numero impressionante di sconfitte e di reti subíte che le farebbe stabilire il record di minor punti nei campionati di serie A.

Accoglienza muta all’ingresso in campo, al fine di attirare l’attenzione generale sul contenuto degli striscioni che campeggiavano nell’anello superiore della curva sud: scritte che evidenziavano i voli pindarici della società, sbandierati con la presunzione che ha sempre regnato nelle parole, oggi quanto mai scarne, per non definirle silenti, dell’unico e solo proprietario della Salernitana.

Scrivevamo “illusione” ed è proprio la parola giusta per significare i primi quarantacinque minuti, durante i quali, i tifosi si stropicciavano gli occhi ammirando i granata intenti a ribattere colpo su colpo alle iniziative orobiche, terminate spesso lontane dalla porta dei padroni di casa, arrivando anche a realizzare la rete del vantaggio, siglata con un diagonale perfetto da uno scatenato ed efficace Tchaouna, sul quale sembrano aver messo sei intenzioni di acquisto, diverse società, anche straniere.

Tchauna esulta dopo il goal

Dalla convinzione, forse eccessiva, di raggiungere un risultato clamoroso, alla speranza di conquistare almeno un punto, per poi registrare una nuova sconfitta, il passo è stato breve, grazie agli innesti di Koopmainers e De Kaetelar, soprattutto del primo, capace di essere determinante sulle palle vaganti al limite dell’area, anche perché dotato di una tecnica invidiabile e di una precisione, davvero rara, nelle conclusioni dalla distanza.

Peccato aver sprecato, poi, un’opportunità con lo scatenato, ma forse è preferibile definirlo unico vero acquisto di valore, della disastrosa gestione De Sanctis, quel Tchaouna che avrebbe significato, in coppia con un Dia anche a mezzo servizio, la salvezza per la società cara, chissà ancora per quanto tempo, al presidente Iervolino.

Cosa poter aggiungere al “meritiamo di più” che a giusta ragione invocano i supporters del cavalluccio marino, dimentichi dei risultati da disfatta totale, ma legati da una fede a quella maglia, che dovrebbe essere onorata per una tradizione centenaria, e non mortificata da chi aveva intravisto, solo e soltanto, una nuova e cospicua fonte di guadagno.

Salernitana – Atalanta 1 – 2

Reti: 18’ pt Tchaouna (S), 13’ st Scamacca (A), 18’ st Koopmeiners (A).

Salernitana: Fiorillo, Bradaric (32’ st Sfait), Pasalidis (1’ st Pellegrino), Sambia (23’ st Zanoli), Fazio, Coulibaly, Ikwuemesi (15’ st Weissman), Basic, Tchaouna, Vignato (23’ st Legowski), Pirola. All. Stefano Colantuono

A disposizione: Costil, Salvati, Martegani, Simy, Guccione, Fusco, Manolas.

Atalanta: Carnesecchi, Hien, Pasalic, Lookman (38’ st Tourè), Ederson (1’ st Koopmeiners), De Roon, Hateboer, Scalvini (1’ st Ruggeri), Miranchuk (1’ st De Ketelaere), Zappacosta, Scamacca (34’ st Djimsiti). All. Gian Piero Gasperini

A disposizione: Musso, Rossi, Bakker, Adopo, Bonfanti, Palestra, Comi.

Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo.

Assistenti: Luigi Rossi (sez. Rovigo) – Giuseppe Di Giacinto (sez. Teramo).

IV Uomo: Alberto Santoro (sez. Messina).

Var: Matteo Gariglio (sez. Pinerolo).

Assistente Var: Aleandro Di Paolo (sez. Avezzano).

Ammoniti: Pasalidis (S).

Angoli: 1 – 7

Recupero: 2’ pt, 4’ st.

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