matteobuonocislsalerno-4Salerno. Tribunale di Sala Consilina, la Cisl salernitana scrive al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per ribadire il proprio no alla chiusura del foro valdianese.

“Dalla sommaria e breve visita, effettuata da Antonio Galatro, responsabile del Dipartimento di Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro della Cisl di Salerno, è emerso che i nuovi Uffici Giudiziari destinati a sede della Procura della Repubblica di Lagonegro non sono dotati di scale di emergenza. Infatti, le scale che danno accesso all’Ufficio e ai piani dello stesso fungono anche da “scala di emergenza”, ha scritto il segretario generale della Cisl salernitana Matteo Buono nella lettera indirizzata al ministro.

“Esistono anche cantieri aperti – continua Buono – senza la benché minima osservanza delle più elementari norme prevenzionali. V’è, poi, da aggiungere che in materia di tutela del lavoratore, il sistema legislativo prevede che “sul datore di lavoro” gravano sia il generale obbligo di neminem laedere, espresso dall’art.2043 c.c., la cui violazione è fonte di responsabilità extra-contrattuale, sia il più specifico obbligo di protezione dell’integrità psico-fisica del lavoratore sancito dall’art.2087 c.c. ad integrazione ex lege delle obbligazioni nascenti dal contratto di lavoro, la cui violazione è fonte di responsabilità contrattuale; sicché il danno biologico, inteso come danno all’integrità psicofisica della persona in se considerato, a prescindere da ogni possibile rilevanza o conseguenza patrimoniale della lesione, può in astratto conseguire sia all’una sia all’altra responsabilità”.

La Cisl provinciale, poi, s’appella anche ai diritti della Carta Costituzionale: “La Costituzione contiene principi fondamentali e inderogabili quali la tutela del lavoro in tutte le sue forme e applicazioni (articolo 35), il riconoscimento della tutela della salute come diritto dell’individuo (autonomo diritto, primario e assoluto, risarcibile) e fondamentale interesse della società (art. 32) e un vincolo insuperabile per l’iniziativa economica privata (ma anche pubblica), che è libera ma “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (articolo 41 – comma 2)”.

Per questo Buono chiede alla Corte di Appello e alla Procura Generale presso la Corte di Appello di Potenza “di intervenire sulla vicenda, ai fini della salvaguardia e della sicurezza dei lavoratori, quali organi superiori e di controllo sia sulle attività dell’Ufficio Giudicante di Lagonegro, sia sulle attività dell’Ufficio requirente dello stesso Comune” e al ministero della Giustizia, visti i fatti esposti, “di voler valutare ogni idonea iniziativa fino alla soluzione dei  problemi evidenziati”.