taresEboli. L’assessore al Bilancio Adolfo Lavorgna interviene in merito all’imposta Tares che, ad Eboli, è aumentata in media del 12%, a fronte di un aumento medio nazionale del 25%.

“Leggo con stupore – afferma l’assessore Lavorgna – le dichiarazioni del consigliere Cardiello; la propaganda strumentale e le grida di allarme che sta diffondendo in città, in merito alla  Tares, che si andrà a pagare di qui a poco. La strumentalizzazione è dannosa e la disinformazione  addirittura pericolosa. Per maggiore trasparenza  e chiarezza verso i nostri concittadini, serve, una volta per tutte, chiarire la questione”.

“Esaminando la nuova normativa imposta dal Governo – spiega Adolfo Lavorgna –   abbiamo cercato di agire in modo da gravare il meno possibile sulle utenze sia domestiche che commerciali, quelle che subiscono in maniera più diretta il costo della crisi economica. L’aumento nazionale medio è pari al 25%. Noi lo abbiamo contenuto, ed in molti casi, soprattutto con le utenze commerciali, addirittura abbassato del 7-8%. L’ aumento dell’imposta è determinato, in parte, dalle nuove tariffe praticate dalla società Ecoambiente, società di proprietà  della Provincia di Salerno, che gestisce lo smaltimento della frazione secca indifferenziata. Tale società ha lievitato il costo dello smaltimento da 120,00 euro a circa 147,00 euro oltre iva,  a tonnellata”.

“Se, invece – incalza Lavorgna –  prendiamo in considerazione il costo dello smaltimento praticato dalla società di proprietà della provincia di Napoli – SAP CON – il dato diminuisce di circa 25/30 euro a tonnellata. E’ evidente che il consigliere Cardiello non è informato sui costi di smaltimento di  Ecoambiente. In Consiglio Comunale ha dichiarato  che tale costo sarebbe pari a  127  euro a tonnellata. Peccato che questo sia il dato del  2011Oggi siamo a 147 euro a tonnellata, oltre iva, con  un aumento del costo di smaltimento, dal 2009 al 2013, pari al 110%. Un significativo lavoro è stato operato anche sulle utenze commerciali,  che rispetto al 2012 hanno visto un notevole contenimento ed  abbassamento delle tariffe. A titolo esemplificativo, i bar hanno una percentuale di riduzione pari al 17,37%;  i ristoranti del 12,45%;  i banchi di mercato del 33,50%”.

“A tutto questo è necessario aggiungere le agevolazioni che abbattono ulteriormente le tariffe. Per le utenze domestiche , nel calcolo dei componenti del nucleo familiare, vengono esclusi i soggetti  diversamente abili, riconosciuti invalidi civili al 100%. E’, inoltre, possibile richiedere una agevolazione pari al 30% della tassa complessiva, qualora vi siano specifici requisiti di reddito. E ancora, sono previste per le superfici dei locali ed aree scoperte destinate ad attività produttive in area PIP significative esenzione dalla tassa complessivamente dovuta. Per le superfici dei locali ed aree scoperte destinate ad attività museale è, infine,  concessa una riduzione del 50%”.

“Anche sulla scelta della modalità di pagamento, – aggiunge l’assessore Lavorgna – effettuabili  in banca o alla posta attraverso il modello  F24,  abbiamo fatto una valutazione: esso, a differenza del bollettino postale, è gratuito per i cittadini. Dunque, circa 15.000 nuclei familiari risparmieranno 1,30 euro per ciascun bollettino”.