C_4_articolo_2110000_upiImageppFinalmente è stato raggiunto un primo traguardo:gli uffici di presidenza di Senato e Camera hanno approvato la delibera che taglia il vitalizio ai parlamentari condannati per reati gravi. 
Il vitalizio sarà abolito nei confronti di chi è stato “condannato definitivamente a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti dall’articolo 51, commi 3 bis e 3 quater del codice di procedura penale e dagli articoli 314, 322 bis, 325 e 326 del codice penale”. E per chi ha subito “condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni, così come determinata ai sensi dell’art. 278 del codice di procedura penale”
Soddisfazione da parte dei presidenti delle Camere Grasso e Boldrini, ma il percorso non è stato facile: in occasione della votazione Forza Italia ha abbandonato i lavori, il Movimento 5 Stelle alla Camera ha abbandonato la seduta e al Senato ha votato no.
Favorevoli al taglio invece i parlamentari del Partito Democratico, di Sel, Lega e Fratelli d’Italia.
Tra i parlamentari noti che rischiano di perdere il vitalizio ci sono Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Cesare Previti, Paolo Cirino Pomicino, Gianni De Michelis, Toni Negri, Arnaldo Forlani e Giuseppe Ciarrapico.