MODENA mcrAlzi la mano chi al Concerto del 1 Maggio non ha cantato e ballato ‘bella ciao’. Vent’anni di carriera e non sentirli. Vent’anni di ‘sorsi di birra’ e ballate liriche, tra ‘sete e sudore’. Decidono di festeggiare così i Modena City Ramblers, con un  tour che toccherà anche il Vallo di Diano. Il prossimo venerdì infatti, la band, che ha fatto la storia della musica folk in Italia, decide di festeggiare i suoi vent’anni di carriera all’Officina Gambrinus di Atena Lucana,  con un particolare live che celebra la carriera discografica del gruppo, dal loro primo album del 1994 “Riportando tutto a casa” fino ad oggi.

Il tour, ‘Venti’ appunto, partito a marzo da Montichiari, si concluderà a settembre, toccando città importanti come Bologna, Padova e Firenze e regalerà un momento strettamente combat folk con violino e strumenti tradizionali, un momento più robusto ed elettrico di celtica patchanka e uno più raccolto ed acustico, in cui a farla da padrone sono le ballate. Vent’anni di produzione altra rispetto alla cultura dominante, con il sound e la penna alle volte parecchio sferzante nelle canzoni di denuncia sociale; impegno che caratterizza il loro ultimo doppio album,’ Niente di nuovo sul fronte occidentale’, datato 2013.

Accompagnati da lustri di collaborazioni e incontri, da Luis Sepùlveda a Francesco Guccini, da Paolo Rossi a Goran Bregovic, spesso le loro canzoni sono la fotografia di amori precari prodotto di vite precarie. Nel 2005 i Modena City Ramblers hanno vinto la 3ª edizione del Premio Amnesty Italia e Voci per la Libertà con la canzone Ebano (nell’album Viva la vida, muera la muerte!, 2004). La canzone narra la storia di una ragazza africana fuggita in Italia, costretta prima ad un duro lavoro di raccolta di agrumi e poi a prostituirsi per strada. Un bel brano contro la violenza di genere. Vent’anni di ascolto. Ancora oggi dopo vent’anni, nell’ascoltarli si resta incantati a sognare.

officina gambrinusA parlare dell’evento, organizzato in collaborazione con la All Music Management di Umberto Ponzo, il direttore artistico dell’Officina Gambrinus Pasquale Di Maria:

Da cosa nasce l’iniziativa?

“Beh, l’iniziativa nasce dal fatto che questa nostra stagione musicale all’Officina Gambrinus è stata fortemente incentrata sulla musica dal vivo, e quindi sui concerti. Per cui dopo gli appuntamenti con Fabrizio Moro, tanti altri abbiamo deciso di continuare sulla scia di questi  grandi eventi e ospitando un tour importante  come  quello di una band solida che ha fatto la storia della musica folk negli ultimi 20 anni in Italia, i Modena City Ramblers appunto. Questo tour si chiama ‘Venti’, ed è un tour  che vuole celebrare 20 anni di carrriera discografica dei Modena City Ramblers, partendo dal loro primo album del 1994 che si intitola ‘Portando tutto a casa’. Quindi abbiamo deciso di celebrare il ventennale di una band storica che ci regalerà momenti fantastici  e un concerto all’insegna dei ricordi  delle loro consuete ballate e del loro repertorio che va dal folk al rock, un genere che abbiamo  deciso quest’anno di promuovere molto nel nostro locale proprio perché crediamo che sia un locale dedicato alla musica live”

 Come mai la scelta di ospitare proprio i Modena City Ramblers, è forse legato ad un motivo in particolare?

 “Semplicemente crediamo nel valore della band, è una band che è già stata in passato nel Vallo di Diano, una band molto amata, e sicuramente rientra nelle nostre preferenze, ma soprattutto del pubblico del Vallo. Abbiamo e colto l’occasione di essere anche noi parte di un tour che è partito a marzo da Montichiari per attraversare l’Italia, fino a settembre, toccando le più note città,  quindi Firenze, Bologna, Padova, il Gambrinus come locale si inserisce in un tour notevole in questo senso”.

 Cosa si aspetta dalla serata?

 “Mi aspetto una bellissima atmosfera, abbiamo già visto nelle serate  precedenti che la gente ama questa atmosfera. Mi aspetto il coinvolgimento, mi aspetto tanti fan, ci aspettiamo di regalare una grande serata  al pubblico del Vallo di Diano e non solo del Vallo di Diano”.

 Alessandra Agrello