lotito_salernitanaSotto attacco. Il mondo del calcio è scosso dopo la nuova ondata di calcioscommesse, emersa ieri dopo un lungo lavoro svolto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro diretta dal Procuratore Antonino Lombardi. Ben cinquanta arresti, oltre settanta indagati e trenta squadre coinvolte nello scandalo che punta ad essere al centro delle attenzioni mediatiche per buona parte dell’estate. In mezzo però ci è finito anche Claudio Lotito, patron della Salernitana, tirato in ballo in un’intercettazione del 15 gennaio scorso tra Vittorio Galigani, ex dirigente sportivo ed ora editore, ed Ercole Di Nicola, direttore sportivo dell’Aquila che figura tra le persone arrestate nell’inchiesta. Motivo dell’argomentazione le tante proprietà attribuite all’imprenditore romano (Lazio, Salernitana, Bari, Brescia) oltre che al potere più che determinante nelle scelte della FIGC.

Questo i passaggi cruciali dell’intercettazione, pubblicata dall’edizione online de “La Repubblica”: “Lotito ha rotto i cog**** – afferma Galigani – Il motivo del dissidio è Lotito, non è Macalli e Tavecchio sono due rincog****i in mano alle… come si dice… sì, in mano a Lotito, che li ricatta, c’è pure che lui pensa che aveva diritto di fare il vicepresidente”.
Dimmi una cosa – chiede Di Nicola – lui è proprietario di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia?”. La risposta di Galigani: “Lui adesso con Infront inseme a Galliani, che è un paraculo, Galliani, hanno preso anche il Brescia. Infront è Galliani! Infront è Galliani!”. Di Nicola insiste: “Quindi Lazio, Salernitana, Brescia e Bari!”. Galigani: “Eh!”.

Un attacco durissimo, al quale il patron granata potrà rispondere già domani sera dal ventre dell’Arechi, nel quale è in programma la seconda giornata della Supercoppa di Lega Pro con la sfida fra Salernitana e Teramo.

Sabato Romeo