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Ecco le pagelle di Ascoli – Salernitana. Guazzo, nonostante il gol, merita il voto più basso per tutte le occasioni sprecate. Promosso mister Sanderra.

Berardi 6: non può nulla sul gol, nel primo tempo blocca una conclusione dalla distanza di Falzerano e guida la difesa con intelligenza e sicurezza. Meritata la maglia da titolare

Molinari 6,5: dalle sue parti non si passa, peccato per l’infortunio che lo costringe ad abbandonare la contesa (dal 3’st Siniscalchi 5: davvero incredibile l’errore che costa l’1-1, in precedenza un suo errato disimpegno fa tremare la difesa granata)

Tuia 6,5: l’avversario non è granché, ma disputa una prova di grandissima intelligenza tattica risultando tra i migliori in campo
Luciani 5: quanta sofferenza sulla sua fascia di competenza!Rischia il rosso nel finale, in netto calo rispetto all’avvio di stagione
Rizzi 6,5: prima ora da grande difensore, con ottime chiusure e tante sgroppate sulla fascia. Scalzato definitivamente il discontinuo Piva?
Perpetuini 6,5: anche lui cala fisicamente dalla metà del secondo tempo in poi, ma tatticamente è uno dei pochi calciatori assolutamente insostituibile dell’undici titolare. Tra i migliori centrocampisti della categoria
Esposito 5,5: non brilla e non riesce a far girare la squadra come dovrebbe, abdica per infortunio (dal 3’st Capua 6: si impegna e combatte come pochi, ma negli ultimi 20 metri è troppo fumoso)
Volpe 6,5: enormi segnali di crescita da parte dell’ex Lanciano, sin qui il più deludente. Ottimi gli inserimenti senza palla in area di rigore, peccato per la mira
Foggia 6,5: sparisce dal campo negli ultimi 25 minuti, ma la sua classe vale da sola il prezzo del biglietto
Gustavo 6: meno preciso e brillante del solito, anche lui nel primo tempo fa impazzire la lenta e macchinosa retroguardia avversaria
Guazzo 4: il gol è fortuito e rocambolesco, sbaglia tre gol a tu per tu col portiere ed incide negativamente sull’esito della gara
All.Sanderra 6,5: la classifica ed i risultati non sorridono, ma il gioco si è visto e le scelte operate lanciano un messaggio inequivocabile: gioca chi merita, stop.
Gaetano Ferraiuolo