Vittoria SalernitanaLa festa è finita. Ha ripreso a lavorare ieri pomeriggio all’Arechi la Salernitana di Leonardo Menichini dopo la lunga pausa post raggiungimento della promozione in Serie B. Un anno entusiasmante, coronato con un primo posto più che meritato per rendimento e continuità, stracciando quasi tutti i record della quasi centenaria storia granata. Resta però un quasi da eliminare, riguardante il miglior punteggio mai realizzato, detenuto dal Bologna di Renzo Ulivieri, capace di mettere a segno ben 81 punti nella stagione 1994/1995. La Salernitana però è lì, ferma a quota 79 e con due partite a disposizione per iscriversi definitivamente nell’album dei record e diventare “immortale”.

Un piccolo sfizio dunque, che la truppa di Menichini ha intenzione di togliersi già a partire da domenica, quando in un San Filippo infuocato, i granata incontreranno un Messina alla ricerca disperata di punti per evitare i play-out. Nonostante l’affluenza di alcuni tifosi, ieri la società granata ha preferito tener chiuse le porte dell’Arechi, decidendo di permettere ai propri supporters di abbracciare la squadra questo pomeriggio, quando in programma ci sarà la consueta sgambatura infrasettimanale contro la Berretti. Il tecnico di Ponsacco ha intenzione di lanciare  chi non è riuscito a ritagliarsi uno spazio durante la stagione, partendo dal numero 12 Russo fino ad arrivare ad Ettore Mendicino. Davanti al portierino di proprietà del Parma, il quartetto difensivo potrebbe esser composto da Pezzella, Bocchetti, Trevisan (in ballottaggio con Lanzaro) e Tuia. A centrocampo possibile turno di riposo per Pestrin e Favasuli, con Moro che guarderà le spalle ai due interni Bovo e Tagliavacche, pronto al debutto dal primo minuto. Davanti, in una sorta di 4-3-1-2, Calil potrebbe agire da rifinitore alle spalle di Cristea e Mendicino, alla ricerca di guizzi decisivi dal sapore di riconferma in B.

Due partite per scrivere la storia oltre ad una Supercoppa da portare a casa prima di dirsi addio. Le strade della Salernitana e di Leonardo Menichini sembrano ormai giunte ad un bivio. Il tecnico, nonostante la grande stima che sia Lotito che Tare, ds della Lazio, nutrono nei suoi confronti, sembra non intenzionato ad esercitare la clausola di rinnovo automatico in caso di promozione presente nel suo contratto. Tante le pressioni e soprattutto il clima ostile creatosi nei suoi confronti e che lo hanno convinto a dire addio alla città campana proprio sul più bello. Nei prossimi giorni ci sarà una chiacchierata, un cordiale abbraccio prima di separarsi e cercare fortuna altrove. Fabiani resta comunque vigile ed ha già sondato varie piste: da Boscaglia a Drago, passando per Gautieri, Bollini e Mangia: sono questi gli indiziati numeri uno per la panchina granata. Ma le sorprese, si sa, sono sempre dietro l’angolo.

Sabato Romeo